Nonostante la maggior parte delle persone (noi italiani per primi) associno il concetto di montagna alla neve e quindi ai mesi invernali, in realtà c’è una fascia sempre più ampia di curiosi, e amanti del fresco, per i quali la montagna in estate resta un’alternativa perfetta alle classiche mete costiere. Si tratta di una vera e propria risorsa, di luoghi benessere e svago, che merita di essere esplorata in maniera estensiva e senza preconcetti. Tornare a sentire il profumo nell’aria, fare grandi passeggiate e dormire al fresco è un modello di relax che inizia a sedimentarsi non solo tra adulti e famiglie ma anche e soprattutto tra i giovani. E sebbene sul territorio nazionale vi siano molti possibili indirizzi, alcune volte si ha voglia di spostarsi e “mettere un piede” fuori dall’Italia, per sentirsi ancora più in vacanza, circondati da una lingua diversa e da tradizioni differenti. Senza doversi allontanare troppo anzi, con la possibilità di arrivarci con poche ore di viaggio, l’Austria è una di quelle destinazioni che andrebbero conosciute di più e sfruttate meglio.
Soprattutto per chi ama vivere la natura cercando un contatto vero e diretto con essa, il verde rigoglioso, gli animali al pascolo, le artigianalità locali, l’Austria e le sue diverse regioni, costituiscono una delle migliori alternative a breve distanza.
Una delle caratteristiche più significative del territorio alpino dell’Austria è la diffusa ed estensiva presenza di alpeggi. Se ne contano circa 8.000 su tutto il territorio, il che significa quasi un quinto della superficie nazionale. Se la Stiria è la regione che ne vanta numericamente di più, allo stesso tempo il Tirolo possiede la più grande area alpina austriaca. Sì, perché l’agricoltura di montagna costituisce non solo un’attività culturalmente storica e caratteristica del posto, ma un asset economico fondamentale dell’economia nazionale. La percentuale di bovini, mucche da latte, pecore e capre portate in alpeggio ogni anno tra maggio e giugno è molto più alta rispetto alla media europea, anche perché qui oltre il 70% del territorio è alpino. Proprio per l’impossibilità di un’agricoltura intensiva, la popolazione locale ha investito e studiato modalità e forme di agricoltura sempre più virtuose e sostenibili, sia in termini di risorse utilizzate che di benessere per gli animali stessi.
Così come una passeggiata in vetta è qualcosa che rinvigorisce spirito e polmoni, allo stesso tempo capi che mangiano erba fresca, erbe spontanee e aromatiche sono più felici, più sani, più robusti e indubbiamente produttori di una qualità assolutamente unica nel latte e nella carne. Proprio da questa cultura e dedizione si è sviluppato un comparto lattiero-caseario particolarmente significativo e con risultati di assoluta qualità. Un modello di economia che in qualche modo risulta circolare e dove ogni parte / ruolo / contesto è funzionale a quello successivo. Infatti è proprio grazie agli agricoltori e contadini che pascoli e alpeggi vengono conservati e mantenuti ed è grazie al loro lavoro il momento del almauftrieb (trasferimento del bestiame dalle valli ai pascoli in alta quota) può ripetersi ogni anno. Il loro ruolo è fondamentale nel preservare il paesaggio di montagna, nei suoi aspetti rurali e di biodiversità animale e vegetale, in modo costante e regolare. Quest’attività inevitabilmente si ripercuote sull’attrattiva turistica, perché ogni anno sono sempre più numerose le famiglie (e non solo) che scelgono una vacanza alla scoperta di questa dimensione. Dai sentieri escursionistici alle malghe, alle piste da sci nella stagione invernale ai punti di ristoro e i rifugi. Tra le circa 160.000 azienda agricole sul territorio nazionale, 60.000 sono fattorie di montagna, spesso a conduzione familiare. Aiutano a preservare un ambiente naturale unico e forniscono alla popolazione – e ai forestieri – cibo di alta qualità.
Una continuità di sinergie, attività ed economie di cui beneficia tutta la regione e che, per i turisti più gourmet e appassionati di cucina, si traduce in formaggi di montagna a latte crudo, prodotti da agricoltura biologica, speck e carni rosse. Non ultimo, la produzione di latte fieno, una forma molto antica e tradizionale di produzione lattiera ottenuta da mucche nutrite esclusivamente a erba e fieno da pascolo. Tutti questi prodotti, di altissima qualità, sono certificati e garantiti dall’ente AMA-Marketing, l’ente austriaco ufficiale per la certificazione di qualità, trasparenza e origine controllata nel settore agroalimentare. I suoi compiti principali, stabiliti su base giuridica, sono: la promozione della vendita di prodotti agroalimentari su tutti i mercati, compresa l’esportazione nei mercati interni dell’Unione Europea e in quelli internazionali e l’elaborazione e applicazione di diversi programmi di certificazione di qualità per i prodotti agroalimentari. Rientrano in quest’ottica l’AMA-Gütesiegel (marchio di qualità AMA) e l’AMA-Biosiegel (marchio Bio AMA), e altri marchi nazionali di garanzia.
Immagini di Tom Klocker per AMA, Agrarmarkt Austria Marketing GesmbH