Secondo le proiezioni, nel primo turno delle elezioni legislative in Francia, la lista Ensemble! che sostiene il neo-rieletto presidente Emmanuel Macron ha superato di appena lo 0,09% il raggruppamento di sinistra Nupes, guidato da Jean-Luc Mélenchon.
La coalizione governativa Ensemble! è data intorno al 26%. Mentre la sinistra radicale della Nuova unione popolare ecologista e sociale di Mélenchon parla di un «risultato storico» e invita «il suo popolo» a «dilagare» nel secondo turno di domenica prossima.
Le proiezioni del voto in seggi, in realtà, indicano che la Nupes non otterrà la maggioranza e quindi con ogni probabilità Mélenchon non sarà primo ministro in una difficile coabitazione con Macron. Ma bisognerà capire se Macron, dopo i ballottaggi di domenica prossima, riuscirà a ottenere all’Assemblea nazionale la maggioranza assoluta come è accaduto nel suo primo quinquennio, o relativa, inferiore alla soglia di 289 seggi, che lo costringerebbe a cercare l’alleanza con qualche altro deputato.
Il Rassemblement national di Marine Le Pen ottiene intorno al 19%, in crescita rispetto a cinque anni fa. E se si aggiunge il 4 per cento del partito Reconquête di Éric Zemmour, il blocco dell’estrema destra arriva a livelli simili a quelli del blocco centrista di governo e a quello di estrema sinistra della Nupes.
Ma l’astensione è arrivata a sfiorare il 53%, un nuovo record rispetto a quel 51% nel 2017. Sono più i francesi rimasti a casa di quelli che sono andati a votare.