Alle otto di questa mattina il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi comincia le procedure per dare il via all’esame di Stato 2022. Premendo il tasto «invio» del computer manda a tutte le scuole la chiave digitale numerica che dà accesso al plico criptato che contiene le sette tracce della prima prova. E 520mila studenti potranno leggere le tracce dei temi e cominciare la loro prova di maturità. Che torna in forma scritta dopo due anni di stop dovuto alla pandemia.
E sarà anche una maturità senza mascherina, visto che in extremis la settimana scorsa il governo ha cancellato l’obbligo di portarla durante le prove: anche agli scritti i candidati potranno stare a bocca e naso scoperti.
Secondo i primi dati elaborati dal ministero, ha ottenuto l’ammissione il 96,2% dei 539mila studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori.
È un primo segnale di ritorno alla normalità, dopo due anni di emergenza Covid che avevano ristretto l’esame al solo colloquio orale. Nei mesi scorsi studenti e professori erano scesi in piazza e avevano protestato per il ritorno degli scritti. Il ministro Bianchi nelle ultime ore ha tranquillizzato i ragazzi: «Anche nel caso di uno scivolone nello scritto, la commissione terrà conto di tutto il percorso fatto».
Ma anche se non sarà più una maturità alleggerita come negli anni del Covid, quello che comincia oggi e finirà entro il 15 luglio non è comunque ancora l’esame tradizionale. Le commissioni sono composte dagli stessi professori della classe e soltanto il presidente viene da un’altra scuola. E la seconda prova di domani 23 giugno non è uguale per tutti: ogni scuola sceglierà la sua versione di latino, il suo problema di matematica, la sua traduzione dall’inglese e quant’altro prevede la prova di indirizzo, in base ai programmi svolti in classe. Dopo una polemica che ha coinvolto studenti, professori, presidi e pure il Parlamento, la seconda prova è stata depotenziata anche come valore relativo nel calcolo del voto finale: conterà fino a un massimo di dieci punti sui cento complessivi, mentre il tema vale 15 punti e l’orale 25 (normalmente le tre prove valgono tutte 20 punti).
Il ministro Bianchi e il governo hanno voluto alleggerire il peso dell’esame a vantaggio del percorso complessivo fatto dallo studente negli ultimi, travagliati, anni di scuola. I cosiddetti crediti scolastici, cioè la media dei voti accumulati nel triennio, varranno la metà secca del voto finale: 50 punti anziché i soliti 40.
Infine è previsto un percorso per gli studenti che sono positivi al Covid e non potranno essere in aula oggi e domani: per loro è prevista una sessione suppletiva il 6 e il 7 luglio.