Grande cucina per grandi hotel Lo chef è Sereno

Raffaele Lenzi e la voglia caparbia di fare bene portano una struttura meravigliosa sul lago di Como a una nuova svolta gastronomica. Con l’italia e il vegetale al centro del pensiero

Lo chef Raffaele Lenzi al pass nelle cucine del Ristorante al Lago

Raffaele Lenzi è un giovane chef caparbio e metodico, che ha messo nella sua cucina tanta dedizione e tanta sensibilità, e sta cercando di fare la differenza in un luogo magico sul lago di Como. La sua cucina elegante, pulitissima, raffinata si sposa alla perfezione con le linee morbide e minimali di Patricia Urquiola, architetto e designer che ha rimesso a nuovo l’hotel Il Sereno e lo ha trasformato in uno dei paradisi di questa sponda comasca. È quell’eleganza che non stupisce ma accoglie, quella raffinata e sottile linea che separa il bello dal lusso. No, questo non è un hotel per tutti, perché i costi sono importanti. Ma si può comunque godere della meraviglia di questo luogo appoggiato sull’acqua e ricco di vegetazione curatissima scegliendo di cenare o pranzare qui, nel regno di Lenzi.

Tavoli di marmo, sedie avvolgenti, cucina a vista inquadrata nella roccia grigia tipica di queste zone. Il lago è a un passo, sembra di cenare su una barca posata sull’acqua. E quello che si sussegue a tavola merita il viaggio tanto quanto il panorama e il design del luogo. Perché è la perfetta sintesi di una ricerca fatta tra fornitori, ingredienti, ricette di tradizione e tanta tanta creatività.

Tre i menu degustazione che rappresentano perfettamente l’idea di cucina dello chef: Omaggio alla tradizione, reinterpretazione in chiave moderna di cinque piatti della cucina italiana, Contrasti e contraddizioni che celebra la creatività e le contrapposizioni di sapori e culture gastronomiche, mentre Vegetali, tuberi e radici dimostra nel piatto come il mondo vegetale possa essere protagonista di un menu, senza bisogno della controparte proteica animale.

Ma soprattutto è la sintesi del lavoro metodico che questo giovane brillante ha portato avanti prima con Andrea Berton, che non è più nella struttura, e oggi misurandosi da solo con la gestione complessa di un lusso d’autore. E forse proprio la libertà acquisita da Lenzi ha fatto bene alla sua vena espressiva, che lo ha condotto su nuove note più intriganti, su una sperimentazione fatta di sostanza e su piatti che stupiscono senza mai eccedere, in un perfetto equilibrio tra volontà ed efficacia, con Italia e mondo vegetale in primo piano.

«La mia cucina è un omaggio all’italianità. Un viaggio esperienziale che si sviluppa in un percorso gastronomico dove i vegetali sono i protagonisti, in un mix di contrapposizioni di sapori e culture differenti. – racconta. Gusto e leggerezza sono gli ingredienti imprescindibili, che fanno da fil rouge in ognuna delle portate».

Proprio quest’ultimo percorso, che è un inno al gusto e alla leggerezza e ben incarna lo stile di vita dello chef, è abbinabile, oltre che ai vini scelti dal sommelier, anche a una selezione di quattro cocktail analcolici – i mocktail – ideati dal bar manager de Il Sereno, Don Vidura Nilaksha Colambage, confermato alla guida delle due proposte, il Lobby Bar e il Pool Bar. A lui il compito di tradurre in chiave alcolica e non, la ricerca sul prodotto che si snoda tra il territorio comasco e quello asiatico da dove proviene, attraverso un menu dedicato agli haiku e uno ispirato alla miscelazione tiki.

Si sceglie di venire qui, in questo hotel fuori dalla città, e di stare lontani dal brulicare di Como, per prendersi il proprio tempo e per godersi a tavola e fuori un percorso di relax e benessere ideale per rigenerarsi. È il luogo perfetto per la cura dell’anima e per un momento speciale, che l’acqua accompagna e la cucina sostiene.

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