Si parte giovedì 30 giugno. Dopo dieci anni dalla norma originaria, scatteranno le sanzioni per gli esercenti e i professionisti che rifiutano i pagamenti con la carta. Ogni transazione con il Pos negata al cliente – come spiega Il Sole 24 Ore – potrà essere punita con 30 euro, più il 4% del valore della transazione.
Le sanzioni sono previste nel decreto Pnrr 2, ora in fase di conversione. Ma arrivano otto anni dopo l’entrata in vigore (30 giugno 2014) dell’obbligo di accettare pagamenti con carta. Questa norma, a sua volta, era stata scritta nel 2012. Dieci anni fa, in Italia si contavano 1,5 milioni di Pos e 72 milioni di carte. Oggi i Pos sono 4,2 milioni e le carte 106 milioni.
Il punto, spiega però Il Sole, è che nel frattempo si è sviluppato anche il segmento dei pagamenti “innovativi”, che secondo il Politecnico di Milano nel 2021 valevano già 9,3 miliardi di euro. Parliamo delle operazioni con smartphone o smartwatch, delle app di pagamento e dei sistemi di passaggio immediato di denaro online. E invece, nel nuovo obbligo, restano ancora fuori.
In più, negli studi professionali, molti dei pagamenti tracciati avvengono tramite bonifico. Eppure nel decreto non sono menzionati i servizi di home banking con bonifico immediato o i passaggi di denaro online come Paypal.
Il decreto, di fatto, continua a parlare solo di carte e di Pos. E nasce già vecchio, in pratica. Inoltre, dovrebbe essere il cliente a denunciare. E le sanzioni non si applicano nel caso di «oggettiva impossibilità tecnica» a ricevere i pagamenti via Pos. Perciò bisognerà chiarire – per evitare raggiri – di quali ipotesi si tratta, dai problemi di connessione ai malfunzionamenti degli apparecchi.