L’emergenza energiaIl presidente del Consiglio in missione in Algeria per comprare più gas

Draghi, pur con la crisi di governo alle porte, ha deciso di confermare il vertice intergovernativo di Algeri. Doveva restare due giorni, ma stasera sarà già di ritorno a Roma, al termine di quello che potrebbe essere il suo ultimo appuntamento internazionale

(La Presse)

Il presidente del Consiglio Mario Draghi oggi sarà ad Algeri per il quarto vertice intergovernativo italo-algerino. Con lui ci saranno il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, della Transizione ecologica Roberto Cingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini e la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.

Nelle ore calde della crisi di governo innescata dai Cinque Stelle, dall’Algeria passa una parte importante della risposta alla crisi energetica per l’Italia. Ma anche per l’Europa. Un’altra tappa del percorso di diversificazione delle fonti di approvvigionamento avviato da Draghi ormai da settimane. Perché le riserve di gas del Paese nordafricano sono enormi e il governo Draghi ha lavorato in questi mesi per assicurarsi importazioni sempre maggiori.

Se tra qualche settimana o in autunno Vladimir Putin chiudesse del tutto i rubinetti dalla Russia, il metano algerino darebbe una grossa mano a tamponare l’emergenza. E l’Italia – come spiega Repubblica – potrebbe farlo transitare dai suoi gasdotti fino in Germania. Una prospettiva che potrebbe anche diventare nei prossimi mesi un argomento di non poco conto per vincere le resistenze di Berlino sulla fissazione di un tetto europeo al prezzo del gas.

Basterebbe questa premessa a spiegare perché Mario Draghi, pur con la crisi di governo alle porte, abbia deciso di confermare il vertice intergovernativo di Algeri. Doveva restare due giorni, ha compresso il programma e stasera sarà già di ritorno a Roma, al termine di quello che potrebbe essere il suo ultimo appuntamento internazionale prima delle dimissioni.

In programma ci sono un colloquio con il presidente Abdelmadjid Tebboune, che spazierà dall’immigrazione alla crisi del grano ucraino, fino al Sahel, poi i due leader inaugureranno il business forum italo-algerino. Ma il piatto forte è l’energia e una cooperazione che già ad aprile, nella precedente visita del premier italiano, i due si erano impegnati a rafforzare anche sulle rinnovabili.

Ad aprile il paese nordafricano — da decenni partner del gruppo Eni — ha già assicurato al governo italiano una fornitura di 9 miliardi di metri cubi aggiuntivi da qui al 2024, di cui 3 miliardi già per questo inverno. Ma negli ultimi giorni c’è stato un nuovo sviluppo, anticipato dai vertici di Sonatrach: la società di Stato algerina invierà entro l’inverno altri 4 miliardi aggiuntivi.

L’Algeria, che ha le più grandi riserve di gas naturale di tutta l’Africa, si conferma così come il principale paese esportatore di gas naturale verso l’Italia: un sorpasso sulla Russia avvenuto già nella prima parte dell’anno, anche prima che Gazprom — il colosso energetico controllato dal Cremlino — cominciasse a ridurre i flussi verso l’Unione europea.

Grazie al Transmed, il gasdotto sottomarino che passando dalla Tunisia arriva in Sicilia a Mazara del Vallo, Algeria e Italia possono costituire una sorta di ponte del Mediterraneo per garantire materia prima anche ai Paesi del Nord Europa.

Questo è il progetto italiano. Certo non è affatto semplice, anche perché il Paese nordafricano sconta problemi e ritardi. Ma con gli adeguati investimenti, ai quali potrebbe collaborare anche il nostro Paese, le infrastrutture possono essere migliorate, così da aumentare le quote di estrazione. L’ambizione sarebbe quella di far viaggiare il gas in Europa non più sulla rotta settentrionale e orientale (dalla Russia), ma sulla rotta meridionale. E rendere l’Italia, anche grazie agli investimenti sulla rete attraverso Snam, sempre più in grado non solo di «spingere il gas da nord a sud, ma anche in senso contrario».

I ministri che accompagnano Draghi firmeranno poi accordi e memorandum d’intesa, oltre a una dichiarazione congiunta tra i due Paesi. Si parla di infrastrutture e trasporti, giustizia e sostegno allo sviluppo sociale, microimprese e start up, cooperazione industriale, protezione del patrimonio culturale. Bonetti firmerà un’intesa su cooperazione e scambio di buone pratiche sull’empowerment femminile e la protezione delle donne. Lamorgese porrà le basi per la firma in autunno di un accordo sulla cybersicurezza, la lotta al terrorismo e il contrasto dell’immigrazione clandestina.

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