Sciopero dei taxiNuove regole per le piattaforme tech e nessuna liberalizzazione selvaggia, spiega Bellanova

La viceministra, che segue il confronto sulla mobilità nel ddl concorrenza, ribadisce che il governo non è disposto a stralciare l’articolo 10 come chiedono i tassisti. Oggi secondo giorno di picchetti e proteste

(La Presse)

Nel ddl concorrenza potrebbe arrivare una norma per regolare meglio le piattaforme di intermediazione per il servizio taxi, prevedendo una differenziazione tra quelle elaborate dai tassisti e quelle di altri intermediari come Uber. Nel secondo giorno di sciopero dei tassisti ed Ncc, la viceministra alle Infrastrutture Teresa Bellanova, che segue la trattativa con i tassisti, al Messaggero assicura che «nessun operatore del settore verrà penalizzato, il ddl Concorrenza non apre a una liberalizzazione selvaggia, l’obiettivo del governo è di migliorare ed efficientare il trasporto pubblico non di linea».

Le aperture del governo non sono servite. Dopo che It Taxi – il più grande operatore in Italia, con 12mila tassisti sui 40mila dell’intera penisola – ha stretto un’intesa con Uber, il gigante dello sharing, la tensione è salita.

Dopo lo stop e le proteste di ieri, i tassisti oggi tornano a incrociare le braccia e a chiedere lo stralcio dell’articolo 10 del ddl, mentre l’esecutivo è disposto solo a inserire delle modifiche. L’articolo affida al governo stesso, attraverso una delega, il compito di riordinare tutto il settore del trasporto pubblico non di linea.

Le parti più indigeste per le sigle sindacali dei taxi sono due: quella che fa riferimento alle «forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti» e quella relativa alla «promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati».

«Dopo che ho ricevuto l’incarico dal governo a seguire la questione, nei giorni scorsi abbiamo avviato un confronto con la categoria», spiega Bellanova. «Il primo incontro è stato dedicato all’ascolto, poi lunedì ci siamo rivisti con le organizzazioni sindacali e in quell’occasione le ho invitate a rinviare lo sciopero dal momento che era in corso una trattativa. I sindacati hanno ritenuto invece di andare avanti con le 48 ore di protesta programmate. Il tavolo però resta aperto».

Ma nessuno stralcio dell’articolo 10. «Questo è un disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri dove siedono tutti i partiti di maggioranza», dice Bellanova. «Da parte del governo non c’è la disponibilità allo stralcio. Stiamo lavorando per chiarire meglio gli scopi della riforma e fugare i rischi che le categorie hanno intravisto. L’articolo 10 non apre a una liberalizzazione selvaggia del settore. Il nostro scopo è confermare la diversità di disciplina tra taxi e Ncc, promuovere l’aggregazione in forme cooperative e associative, semplificare gli adempimenti amministrativi. Ho anche dato la disponibilità a istituire e presiedere un tavolo permanente al fine di monitorare i prossimi decreti attuativi una volta approvata la Delega e garantire che nessun operatore del settore venga penalizzato».

I tassisti contestano anche l’applicazione della direttiva Bolkestein al loro settore dicendo che l’Europa non lo chiede. «Il punto non è cosa chiede l’Europa. Il punto è migliorare i servizi pubblici di linea e non di linea e renderli sempre più appetibili e funzionali per i cittadini che hanno bisogno di una mobilità anche dell’ultimo miglio all’altezza, e città meno intasate e più sostenibili, meno soffocate dalle auto private. In questo modo siamo anche convinti che aumenteranno le opportunità di lavoro per tassisti e Ncc». Con «un servizio più efficiente, attese meno lunghe per l’utenza, maggiore professionalità, giusto per fare qualche esempio».

E poi c’è Uber, che rimane il nemico numero uno per i tassisti. «Vogliamo intervenire per disciplinare in modo differenziato le diverse piattaforme tecnologiche, distinguendo le piattaforme tecnologiche per intermediazione da quelle per interconnessione, quelle gestite dai tassisti e quelle da altri intermediari. Dando regole certe e condivise a questo settore è possibile esaltare ogni figura professionale coinvolta», dice la viceministra.

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