Combinato indispostoLa vittoria senza scampo del centrodestra porterà al loro inevitabile massacro politico

Meloni, Salvini e Berlusconi trionferanno alle elezioni, ma dal giorno dopo inizierà un lento stillicidio in cui i tre leader cercheranno di compiacere e assecondare le vaste schiere improduttive e parassitarie del nostro Paese. Non finirà bene, né per loro né per noi

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Al proprio massacro – perché sarà massacrato, innanzitutto dalla realtà – il centrodestra tenterà di sopravvivere specializzandosi in due direzioni: per un verso, nell’autonoma offerta di soluzioni reazionarie e illiberali; per altro verso, in un rapporto di compromissione con il potere che comunque sarà presidiato dallo schieramento avverso.

Questa schiatta di scappati dal Papeete, da Atreju e dalle cene eleganti crede sul serio (e che non sia cinica malafede aggrava la responsabilità di quel combinato indisposto) di poter contare sulla luna di miele xenofoba, nazional-statalista, neo-corporativa e di giustizia Ruspa&Ordine che per qualche tempo potrebbe anche tener su qualche sondaggio di popolarità, ma senza capire che opporre il Family Day al Ddl Zan, la tutela dei taxisti a quella degli insegnanti, la gattabuia classista a quella arcobaleno, consegna non solo il Paese ma gli stessi che lo governano a un’altra edizione – l’ennesima, e solo diversamente verniciata – dell’ineluttabile arretratezza italiana. 

E dove quella vociferazione identitaria – perché si tratterà perlopiù di quello: di uno sfiato finora occluso e finalmente liberato “dagli italiani” – sarà insufficiente alla bisogna, lì la presunta alternativa di destra ricorrerà a ciò per cui è irrefrenabilmente predisposta, vale a dire la competizione a rendersi credibile e satisfattoria presso le vaste schiere improduttive e parassitarie che dopotutto non reclamano etichettature del proprio privilegio, ma soltanto che esso sia perpetuato.

L’ipotesi che il centrodestra, al contrario, possa rivelarsi recessivo rispetto a ciò che è e a ciò che platealmente ambisce a essere, e che dunque sappia cimentarsi con l’inevitabile massacro cui è destinato senza implicarsi nella propria indecenza, e invece lavorando per liberarsene, è ipotesi remota quanto quella rappresentata da un centrosinistra capace di competere senza affidarsi alle procure della Repubblica, alle reti “antifa” con annessi follower di Hamas e alla Costituzione repubblicana da proteggere via Bonelli&Fratoianni.

Non sconfitto nelle urne, il centrodestra sarà massacrato dopo. Tanto varrebbe che avvenisse per ciò che il centrodestra potrebbe essere, se non fosse quel che è, anziché per ciò che continuerà a essere. Va verso una vittoria senza scampo.

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