Gli insubordinatiL’elenco di panzane per far tacere chi sostiene la resistenza ucraina

Chi non vuole mandare le armi a Kyjiv si appella a tutto: il Vietnam, la Serbia, Pinochet, il genocidio dei nativi americani. Tutte cose da condannare, certo, ma cosa raccontiamo alle donne e ai bambini che si nascondono nei sotterranei per non essere bombardati dai russi?

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Ancora. Ancora il Vietnam. Ancora Baghdad. Ancora la Serbia. Ancora i senzatetto di New York. Ancora Pinochet. Ancora il genocidio dei pellerossa. Ancora i poveri senza previdenza. Ancora i neri uccisi dalla polizia. Ancora la grande finanza. Ancora i territori occupati. Ancora l’ingiustizia sociale. Ancora le lobby delle armi. Ancora la Costituzione antifascista. Ancora la logica del profitto. Ancora Big Pharma. Ancora le multinazionali che non pagano le tasse e affamano i taxisti e i balneari.

Dice: beh, sì, accidenti, vuoi negare tutta quella roba? Bisogna ricordare! E quindi, Cristo, no all’invio delle armi perché ricordiamoci del Vietnam, di Baghdad, della Serbia, dei senzatetto di New York, di Pinochet, del genocidio dei pellerossa, dei poveri senza previdenza, dei neri uccisi dalla polizia, della grande finanza, dei territori occupati, dell’ingiustizia sociale, della lobby delle armi, della Costituzione antifascista, della logica del profitto, di Big Pharma, delle multinazionali che affamano i taxisti e i balneari. 

Tutta roba che inchioda alle loro responsabilità gli insubordinati al dovere morale della resa. 

Tutta roba da ricordare alle donne e ai bambini che si godono la pacchia dei sotterranei, mentre i padri e i mariti nazisti fanno i mercenari della Nato e di Joe Biden per difendere un governo di drogati e omosessuali.

Il dovere della memoria.

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