Lo scricchiolare leggero della crosta appena fuori dal forno, il suo cedere sotto le dita che premono cercandone il suono, il profumo di grano tostato, la mollica quasi fondente che si allunga come zucchero filato. Del pane amo ogni primo assaggio: dopo tanti anni, rimango ancora stupita da quel momento di verità assoluta che mi rivela fin dove c’è stata comprensione o dove l’impasto e io abbiamo perso la nostra intimità.
Il mio rapporto con i lievitati ha cambiato forma nel tempo, come succede con certi amori: impetuoso e vivace i primi anni, più pacato e consapevole con la conoscenza e la vicinanza. Questo libro nasce proprio dal mio amore viscerale per il pane: un amore così radicato e sincero che mi ha portata spesso a riflettere sul dopo e che mi ha spinta a elaborare nuovi modi per riutilizzare quel tanto che resta.
Nulla di nuovo, certo, la tradizione popolare è ricca di ricette che prevedono l’utilizzo del pane raffermo: ciò che spero di aver realizzato e di potervi lasciare con queste ricette è un ponte tra una visione tradizionale e una moderna, una sorta di pane 2.0, capace di incuriosire anche i palati più sofisticati.
Le ricette che troverete sono solo alcune delle tante possibilità e si possono preparare con qualsiasi tipo di pane: michette, francesini, ciabatte, panini all’olio o pane in cassetta. Per ciascuna troverete un’indicazione su quale sia la tipologia di pane migliore per un risultato ottimale, ma ricordate sempre che si tratta di un consiglio, non di un obbligo
(Tratto da Fino all’ultima briciola, Manuela Conti, Guido Tommasi Editore)
Manuela Conti, nata e cresciuta in Brianza, food writer annovera tra le sue più grandi passioni autoproduzione, lievito madre e stagionalità. È convinta che il cambiamento arrivi dalle piccole cose e, di sé, dice che ama osservare il miracolo di un pane che cresce nel forno. Dopo “Con le mani in pasta” (2018), “Fino all’ultima briciola” è la sua seconda opera per Guido Tommasi Editore. In libreria dal 7 ottobre 2022