La sconsiderata TrussEcco come l’ideologia fiscale della destra inglese ha spaventato il mondo finanziario

I tagli alle tasse della nuova premier britannica hanno fatto crollare titoli di Stato e sterlina. E a ogni sua nuova dichiarazione arriva una pioggia di critiche da giornali e istituzioni internazionali

LaPresse

In una serie di interviste rilasciate alle radio locali della Bbc, la nuova premier inglese Liz Truss ha insistito sul fatto che è pronta a prendere «decisioni difficili» pur di far crescere l’economia. Ma gli ampi tagli fiscali previsti dal governo conservatore appena insediato a ora non hanno fatto che affondare la sterlina, compromesso la Borsa di Londra e creato forti turbolenze al mercato dei titoli di Stato (i Gilt), rendendo necessario l’intervento della Bank of England per riportare stabilità. In sostanza più Truss parla, più la sterlina scende, creando una situazione di panico a valanga. Oltretutto le sue uscite hanno provocato la reazione severa del Fondo monetario internazionale, che ha chiesto esplicitamente a Downing Street di rivedere le misure.

Nella sua dichiarazione, il Fondo monetario internazionale dice di «non raccomandare ampi pacchetti di stimolo fiscale in questa congiuntura, poiché è importante che le politiche di bilancio non agiscano in contrasto con la politica monetaria». Le banche centrali di tutto il mondo, inclusa la Banca d’Inghilterra, stanno infatti da mesi aumentando i tassi di interesse per raffreddare l’economia e fare in modo che i prezzi scendano.

Di tutta risposta il deputato conservatore Andrew Bridgen durante il seguito programma Today dichiara: «La Banca d’Inghilterra ci ha deluso gravemente», il nuovo governo Tory, infatti, sembra pronto a indebitarsi per far crescere l’economia: una politica di bilancio che scombina le carte in tavola alle banche centrali, le quali, per frenare l’inflazione, stavano già alzando i tassi d’interesse vendendo a loro volta debito pubblico. Con le nuove misure a debito prese dal governo Truss il rischio è che i tassi crescono troppo e la situazione sfugga di mano al mercato producendo un collasso finanziario.

Adesso però il governo ha pure tutti i giornali contro: c’è chi come la Bbc la definisce un «Robin Hood» al contrario e chi come Bloomberg scrive: «Il Regno Unito non può permettersi di sembrare così ridicolo». Perfino l’Economist, giornale di orientamento fortemente liberale, usa parole forti per criticare l’operato del primo ministro. «L’approccio del nuovo governo alle finanze pubbliche è stato sprezzante» scrive. E ancora: «Le affermazioni di Kwasi Kwarteng, il nuovo Cancelliere dello Scacchiere britannico, hanno platealmente spaventato i mercati finanziari». 

Mentre l’intera Uk era impegnata a piangere la morte della regina, Kuarteng, nuovo ministro del tesoro, limava gli ultimi dettagli di una manovra finanziaria a debito il cui punto di forza è un taglio delle tasse da 30 miliardi di sterline, insieme ad altre riforme, tutte in ottica di deregulation, tra cui lo stop al limite dei bonus per i banchieri della City, meno imposte per le società e per chi compra casa, oltre che delle misure temporanee per aiutare con le bollette energetiche. 

L’ufficialità della misura taglia tasse è arrivata venerdì 23 settembre con il discorso del ministro ai parlamentari della Camera dei Comuni. Subito i mercati sono andati in tilt e il Guardian affondava il dito nella piaga sottolineando «l’errore da scolaro commesso da Kwarteng nel promettere ulteriori tagli alle tasse nel bilancio completo previsto per la fine dell’anno. – e aggiungeva – Se i mercati sono preoccupati dello stato delle finanze del governo non è la cosa più saggia aggiungere ulteriori preoccupazioni. L’inesperienza di Kwarteng è stata messa a nudo»

Davvero la Truss e il suo governo sembrano avere tutti contro. I piani di bilancio del governo hanno attirato critiche perfino dagli Stati Uniti. «L’amministrazione Biden – scrive Bloomberg – sta cercando il modo per incoraggiare il team di Truss a ridurre i suoi drammatici tagli alle tasse». 

Oltretutto, a far tremare i Conservatori dovrebbe essere la nuova crescita nei sondaggi del partito laburista. Il 27 settembre nella conferenza del partito a Liverpool il leader Sir Keir Starmer ha detto: «hanno perso del tutto il controllo dell’economia». Dopo il crash della sterlina e l’intervento della Bank of England per evitare guai peggiori sui mercati, sono saliti a 17 i punti di vantaggio del Labour sui Tories. Se questo risultato si verificasse alle prossime elezioni i laburisti avrebbero 182 seggi di maggioranza e molti big dei Tories – da Johnson a Rees-Mogg – perderebbero il loro seggio ai Comuni. Perfino il leader del Partito Nazionale Scozzese, Ian Blackford, ha definito Truss «sconsiderata, incapace, all’oscuro e fuori da ogni contatto con le persone in Scozia, che sono sempre più preoccupate per l’impatto del disastroso budget dei Tory sui loro mutui, pensioni e bilanci familiari».

Nonostante ciò la Truss persiste nel suo operato e alle domande dei giornalisti che gli chiedono conto di quanto accade lei risponde: «Dovevamo agire con urgenza per far crescere la nostra economia e questo significa prendere decisioni controverse». Tutte queste misure che aumentano il deficit pubblico, dovrebbero, secondo il governo, favorire la crescita del Paese, attraverso l’aumento di consumi e investimenti. Un approccio che si ispira alle politiche americane di Ronald Reagan ma anche di Keynes.

Il punto è che i mercati hanno giudicato queste misure troppo rischiose e irresponsabili, perché arrivano in un momento di piena inflazione e perciò particolarmente delicato per l’economia mondiale. Negli scorsi giorni la sterlina ha perso tantissimo valore e il rendimento dei titoli di stato inglesi, che sono un buon indice della percezione del rischio di un paese, è salito ai massimi storici, mostrando una forte preoccupazione degli investitori internazionali sulla sostenibilità dell’economia britannica.

 

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