Delicato ed elegante, dalle sfumature lineari che tendono a sbocciare lentamente, manifestandosi al palato con sapori di agrumi, cioccolato, ciliegie, fichi e zenzero. È l’innovativo “The Collectible”, un single malt di quindici anni della distilleria Dalmore. Un whisky regale e innegabilmente scozzese, come il cervo d’argento decorato sulle bottiglie dell’azienda. Fondata nel 1839 sulle rive del Cromarty Firth, nelle Highlands del nord scozzesi, The Dalmore detiene l’uso esclusivo dell’emblema reale del cervo a dodici punte, dopo che il capo del Clan Mackenzie, storico proprietario della distilleria, salvò il re Alessandro III da un cervo.
Dalmore è una distilleria molto rinomata, ma in Italia gli appassionati la snobbano un po’, forse per la scelta di imbottigliare tendenzialmente a 40 gradi. Una scelta che però non impedisce una grande ricchezza di sentori. E da qualche anno, anche grazie a Richard Paterson – master distiller, praticamente una leggenda vivente nel mondo dello scotch -, il marchio ha intrapreso l’ardua via del lusso: imbottigliamenti cinquantennali, collaborazioni con chef star come Massimo Bottura, eventi nei bar più esclusivi del mondo.
E proprio in questa nuova ottica di ricollocamento del brand che nasce “The Dalmore Luminary Series”. Si tratta di un progetto che fa perno sulla ricerca di un punto di convergenza tra le complesse competenze del design e la produzione di whisky. Luminary series è una collezione di single malt in edizione limitata, curata in collaborazione con il V&A Dundee, il museo scozzese del design, e a partire dal 2022 vedrà l’uscita di tre edizioni, ciascuna contenente due whisky Luminary: “The Rare” e “The Collectible”.
Milano ha fatto da teatro al capitolo inaugurale della serie, il Luminary No.1 2022 edition, che mette in mostra le abilità combinate di due maestri e dei loro protetti: Kengo Kuma e Maurizio Mucciola, i capo architetti del V&A Dundee, in collaborazione con Richard Paterson. L’edizione 2022 è un omaggio ai valori che accomunano questi uomini: la comune sacralità per i materiali naturali, il profondo rispetto per il processo creativo e l’impegno verso l’eccellenza.
Il risultato è la punta di diamante della distilleria: il “The Rare”. Si tratta di un single malt di quarantotto anni, di cui saranno create solo tre bottiglie, ciascuna “ospitata” in un’esclusiva scultura progettata dall’architetto giapponese (composta da quarantotto pezzi realizzati a mano in rovere giapponese, rovere scozzese e acciaio). La bottiglia contiene un whisky estremamente raro, selezionato da Paterson dopo quasi cinquant’anni di invecchiamento in botti ex sherry della bodega Gonzalez Byass, ex Tawny port ed ex Bourbon, a cui si aggiunge una seconda maturazione di due anni in botti di rovere scozzese Tay e di rovere giapponese.
La prima delle tre bottiglie sarà messa all’asta all’interno della sua scultura presso la Sotheby’s London, con un prezzo base che parte da 90mila sterline. La seconda scultura e bottiglia saranno conservate presso la Highland Home della distilleria, mentre l’ultima bottiglia sarà esposta al V&A Dundee.
«Il mio rapporto con Dalmore e con la Scozia nasce dall’amore per i materiali naturali. Nel mio lavoro con Richard Paterson vedo lo stesso rispetto per l’ambiente e la stessa attenzione con cui il grande design deve continuare a evolversi nel tempo» ha commentato Kuma. Mentre Paterson considera “The Rare” una «meravigliosa celebrazione del patrimonio culturale» in quanto «racconta una bellissima storia di unione di parti separate in un insieme più grande».
C’è anche un po’ di Italia nella nuova creatura di Dalmore. Parallelamente al Rare, per l’edizione Collectible, Gregg Glass ha creato un single malt che mette in risalto la passione per il legno e i suoi aromi. Il whisky, custodito in un cofanetto disegnato dal pupillo di Kuma-san, Maurizio Mucciola, inizia il suo viaggio in rovere bianco americano e termina in botti di vino Amarone e in botti realizzate appositamente per questa edizione limitata, composte da rovere Tay scozzese, rovere Mizunara giapponese e rovere bianco americano. «Lavorare con Gregg Glass e imparare da lui, condividendo la nostra passione per i materiali e il rispetto per il mondo naturale, fa luce sull’importanza dell’artigianato. Questa release è ispirata al lavoro che abbiamo intrapreso con i nostri mentori e al lavoro che dobbiamo ancora fare – l’incarnazione del potenziale realizzato nel corso del tempo», spiega Maurizio Mucciola.
Circa 15mila bottiglie della Collectible Edition saranno disponibili per l’acquisto presso i migliori luxury retailer di tutto il mondo, mentre The Dalmore è distribuito in esclusiva per l’Italia da “Fine Spirits”, società di importazione e distribuzione specializzata in spirits di qualità, spesso prodotti da realtà artigianali e micro distillerie.