È stato firmato oggi a Milano l’accordo tra Intesa Sanpaolo e le associazioni di categoria del settore delle micro e piccole imprese per il piano “CresciBusiness”, iniziativa da cinque miliardi volta a sostenere la piccola imprenditoria del commercio, dell’artigianato e dei piccoli alberghi. L’intervento, che ha l’obiettivo di accompagnare le imprese fuori dalla crisi e aiutarne il rilancio con progetti di digitalizzazione, sviluppo e sostenibilità, si aggiunge ai trenta miliardi stanziati dalla Banca in favore di Pmi e famiglie all’inizio dell’anno per far fronte al caro energia.
Nel nostro Paese le imprese con meno di dieci addetti sono oltre quattro milioni. Come illustrato da Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa, durante la presentazione del progetto, si tratta del 95% delle imprese industriali e dei servizi. Va da sé quanto il settore sia cruciale nel nostro tessuto economico e sociale: il comparto infatti conta oltre sette milioni di addetti, che equivalgono al 43,8 per cento sul totale.
Sono però proprio le imprese di piccolissime e piccole dimensioni a essere state, ed essere ancora, le più colpite dalle crisi globali che stanno caratterizzando la nostra epoca. Questo è valso per la pandemia, in cui molte aziende si sono ritrovate a dover chiudere per ottemperare agli obblighi di legge, non riuscendo più a riaprire. Ma vale anche in tempi di incertezza geopolitica, in cui la maggiore preoccupazione riscontrata fra gli esercenti è quella riguardante il grande aumento dei costi, dall’energia alle materie prime. Le micro/piccole imprese sono maggiormente flessibili e producono un maggior valore a parità di fatturato rispetto alle medie e grandi, ma al contrario di queste non riescono a scaricare “a valle” tali costi aggiuntivi, trovandosi spesso in seria difficoltà.
È per questo che Intesa ha deciso di elaborare il piano di sostegno CresciBusiness proprio assieme alle associazioni di settore, con cui si è lavorato mesi al fine di arrivare a un accordo che potesse incontrare le esigenze di tutti i segmenti produttivi. Il programma si basa su due filoni: soluzioni per far fronte alla crisi e misure di accompagnamento alla crescita. Misure di breve e di lungo periodo, quindi, che si sostanziano da una parte nella riduzione dei costi bancari e in soluzioni di finanziamento per aiutare le imprese a coprire l’aumento dei costi delle bollette, mentre dall’altra in finanziamenti a condizioni agevolate su asset strategici come la digitalizzazione o la valorizzazione del settore.
Nello specifico, tra le soluzioni per la crisi, più a breve termine, vi sono l’azzeramento fino a fine 2023 delle commissioni per i micropagamenti tramite Pos fino a 15 euro, la gratuità per un anno del canone Pos mobile e virtuali e agevolazioni sulle condizioni economiche delle carte di credito aziendali. Misure cui si aggiungono le soluzioni di finanziamento agevolate per coprire i costi energetici, a garanzia pubblica fino a 36 mesi con la possibilità di richiedere la sospensione della quota capitale dei finanziamenti.
Quanto previsto per il lungo termine, invece, comprende l’avvio del programma “Digitalizziamo”, che punta a sviluppare le realtà imprenditoriali capaci di crescere e investire in ambito digitale anche nei periodi più complessi di questo biennio. Grazie al supporto di partner di prestigio – Deloitte, Cerved, Alkemy e Nexi – le aziende che parteciperanno al programma verranno inserite in un percorso di visibilità e valorizzazione, che comprende l’offerta di servizi evoluti e formazione.
Sono state poi attivate diverse soluzioni di finanziamento agevolate per settori strategici e per promuovere la digitalizzazione attraverso i D-Loan e gli Esg-Loan, in modo da consentire un incremento nello sviluppo dei pagamenti elettronici e rendere più efficiente l’intero comparto delle piccole imprese, ed è stata proposta alle aziende una forma di acquisizione dei beni strumentali attraverso il noleggio operativo.
«Questo accordo dimostra come quando c’è dialogo, si analizzano i dati e si lavora insieme, la soluzione si trova» ha dichiarato Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti. «Mai come ora, in questo momento buio, si devono raccogliere le forze. Le micro e piccole imprese costituiscono un vero e proprio presidio socioeconomico del territorio, e molte di esse hanno dimostrato grande resilienza. Dobbiamo creare le condizioni per ripartire, capendo le fragilità di questo mondo e come incentivare le sue positività».
Alla presentazione è intervenuto anche Paolo Ferré, membro di Giunta di Confcommercio: «Le micro e piccole imprese pagano un doppio dazio con l’aumento dei costi, perché questi aumentano per loro ma anche per i consumatori, che vedono ridurre il proprio potere d’acquisto».
«Spesso il settore bancario e le imprese hanno fatto fatica a dialogare, ed è per questo che l’accordo raggiunto è molto importante” ha detto Marco Granelli, presidente di Confartigianato. “È finita l’epoca della standardizzazione del basso costo. Il consumatore vuole cose che siano uniche, e noi vogliamo essere della partita con una produzione sostenibile e di prossimità, che vada incontro ai valori attesi dal pubblico».
C’è poi il settore del turismo, altro importante elemento del tessuto socioeconomico italiano, con tutte le sue peculiarità: «In Italia, che ha alberghi mediamente più piccoli degli altri Paesi europei, si vive la vera Italian way of life, si vive la vita dei locali, con esperienze molto vicine al territorio» ha affermato Maurizio Naro, membro di Giunta di Federalberghi. «Il turismo non è l’ultima ruota del carro: secondo noi ha inciso molto sul Pil di quest’anno, con una distribuzione capillare su tutto il territorio, non solo nelle grandi città».
«Il nostro gruppo non ha mai perso di vista l’importanza della tenuta sociale ed economica del Paese, che dal 2020 ad oggi abbiamo sostenuto con oltre 11 miliardi di euro di erogazioni ai settori del turismo, del commercio e dell’artigianato» ha affermato Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. Barrese ha anche annunciato un abbattimento dei costi relativi al tasso di finanziamento per le transazioni Pos: «Mettiamo a disposizione una linea a breve termine, fino a diecimila euro sul transato Pos, a condizioni molto vantaggiose: parliamo dell’Euribor a un mese di 50 punti base». Questo, accanto alle altre misure previste dal piano da cinque miliardi per le piccole imprese annunciato oggi dalla banca, dimostra la volontà di Intesa di venire incontro alle aziende, spingerle ad andare avanti con gli investimenti e cercare di ridurre il carico dei costi, in particolare sulla parte finanziaria.