«Andrò avanti fino in fondo e vincerò». Lo dice in un’intervista al Corriere Letizia Moratti, la candidata del Terzo Polo alle regionali in Lombardia. Mentre diversi esponenti della società civile – da Kustermann ad Aspesi – si sono appellati al Pd chiedendo di appoggiare la sua candidatura, ieri il centrosinistra ha deciso di chiedere all’europarlamentare del Pd Pierfrancesco Majorino di correre contro l’ex sindaca di Milano e l’attuale presidente Attilio Fontana.
«Credo che in molti abbiano compreso l’importanza di questo voto che si terrà in uno scenario profondamente cambiato che vede un centrodestra sempre più destra e un’affermazione importante dei Cinque Stelle. C’è un’area di centrosinistra, riformista, che deve decidere se vuole coprire questo vuoto, perché i vuoti in politica non esistono. E se non sarà l’area del Pd a riempirlo sarà qualcun altro», dice Moratti. Che aggiunge: «Siamo già in campagna elettorale, dobbiamo dare riscontri immediati. In un contesto economico e sociale critico diventa fondamentale dare risposte concrete e veloci ai cittadini. È uno scenario nuovo dove i soliti schemi e le contrapposizioni sono superate e dove per operare un cambiamento è bene mettersi insieme, ognuno mantenendo la propria identità, ma convergendo su punti di interesse comuni. L’obiettivo è vincere in una Regione che può tornare a essere un laboratorio politico. È questo il messaggio che arriva dalla società civile».
Ed «è del tutto evidente che il nuovo scenario impone nuove alleanze», precisa. Ma nonostante il candidato del centrosinistra, Pierfrancesco Majorino, Moratti assicura: «Andrò avanti fino in fondo e vado avanti per vincere perché sono convinta di poter dare un contributo al rilancio della Regione, come è stato Expo per Milano. Non si tratta solo di dire che le cose non funzionano, ma bisogna lavorare perché la Lombardia abbia un rilancio forte e torni a misurarsi con le prime quattro regioni d’Europa e a sedersi ai tavoli che contano. Sono qui per farlo coi lombardi».
Moratti racconta di aver avuto«interlocuzioni ad altissimo livello e le ho avute da tempo. Tutte con un orientamento positivo. Poi sicuramente per il Pd alcune cose sono cambiate: le elezioni che forse sono andate al di sotto delle aspettative, un segretario uscente. Lo dico con grande rispetto ma anche con altrettanta speranza: mi auguro che questo vuoto possa essere riempito insieme».
Il sindaco Beppe Sala ha detto che sarà necessario sedersi a un tavolo con lei e il Terzo Polo. Moratti risponde: «Sono pronta a misurami e ho indicato alcuni temi molto identitari anche per la sinistra: l’ambiente, la cultura, la legalità, il lavoro e la sanità. In particolare sono convinta che occorra rafforzare la sanità pubblica per una questione di equità sociale, potenziarne ulteriormente la prossimità per renderla sempre più accessibile ai cittadini, aumentare gli investimenti che invece il governo sta pericolosamente pensando di diminuire». Ma «l’idea di un ticket è molto riduttiva. Perché in ogni caso avremo una coalizione. Una coalizione fatta dalla mia lista civica, dal Terzo polo e da tanti altri che si stanno avvicinando. Aspettiamo il Pd».
L’ex sindaca dice di essere «assolutamente aperta» alla prospettiva indicata da Alessandra Kustermann di lasciare la sanità lombarda al Pd: «Se c’è un partito, un movimento o una lista civica che prende di più e un’altra di meno è evidente che in Regione ci sono assessorati più importanti in termini di volumi e di interesse nei confronti della vita delle persone, la sanità tra questi».