Pubblichiamo la lettera aperta di Alessandro Litta Modignani al sindaco di Milano Beppe Sala
Signor Sindaco,
mi rivolgo rispettosamente a Lei, anche a nome di numerosi cittadini e associazioni della comunità ucraina di Milano, cui sono stato vicino e solidale negli ultimi nove mesi, e che mi hanno sollecitato in questo senso, per richiamare la Sua attenzione su un aspetto particolare, legato all’ormai prossima inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala.
Come Lei certamente ricorderà, il direttore dell’Orchestra Filarmonica della città di Kherson (Ucraina) Yuriy Kerpatenko, è stato brutalmente assassinato nella sua abitazione, dopo essersi rifiutato di tenere un concerto che celebrasse l’avvenuta annessione di quella regione alla Russia, a seguito della celebrazione di un referendum-farsa svoltosi sotto i mitra spianati della potenza occupante.
Si tratta di un omicidio che pesa come un macigno sul cuore e sull’anima dei democratici di tutto il mondo, uno sfregio intollerabile per chiunque ami la musica, la cultura e la pace.
Il 7 dicembre andrà in scena alla Scala l’opera di un compositore russo, ispirata al testo di un grande scrittore russo, e parimenti russi saranno alcuni degli artisti che calcheranno il palcoscenico.
Senza entrare nel merito di questa scelta, è di tutta evidenza, signor Sindaco, che il regime criminale di Vladimir Putin, attualmente al potere in Russia, farà di tutto per strumentalizzare e sfruttare a proprio vantaggio questa circostanza. Del resto, come Lei ben sa, proprio la specifica ideologia del regime di Putin, e del suo partito Russia Unita, utilizza in modo spregiudicato le straordinarie eccellenze della cultura russa, per farne un elemento di forza, funzionale al suo disegno militare imperiale.
Per queste due ragioni – per ricordare la nobile figura di Yuriy Kerpatenko e il suo vile assassinio, e per impedire la strumentalizzazione politica dell’evento culturale da parte del paese aggressore – Le chiediamo rispettosamente, signor Sindaco, di assumere un’iniziativa di forte valore simbolico, in grado di raggiungere non solo il pubblico in sala, ma anche tutta la vastissima platea internazionale che seguirà l’evento attraverso la televisione: l’esposizione della bandiera ucraina all’interno del Teatro alla Scala, durante l’intero corso dell’evento, e l’osservanza di un minuto di silenzio per ricordare il direttore assassinato.
Sono certo che, se Lei accogliesse la nostra richiesta, i cittadini democratici di tutto il mondo Le sarebbero grati, e guarderebbero a Lei con ammirazione; lo stesso Presidente della Repubblica, in cuor suo, saprebbe apprezzare il gesto.
Tanto Le dovevo chiedere, signor Sindaco, accoratamente e con rispetto.
Resto in attesa di un Suo cenno di riscontro e molto ossequiosamente La saluto.