Missili oltre il confineLa Polonia ricorre all’articolo 4, oggi riunione straordinaria della Nato

Due razzi di «fabbricazione russa» hanno ucciso due persone nel villaggio di Przewodów, al confine con l’Ucraina. Mosca ha immediatamente negato ogni responsabilità. Joe Biden dice che è improbabile che i colpi siano partiti dalla Russia. Non è escluso che si tratti di fuoco dell’antiaerea ucraina in risposta ai raid russi di ieri

WoW - Wolski o Wojnie / Facebook

Due missili di «fabbricazione russa» sono caduti nella serata di ieri in Polonia, Paese membro della Nato, uccidendo due persone nel villaggio di Przewodów, al confine con l’Ucraina. Mosca ha immediatamente negato ogni responsabilità per l’accaduto, parlando di provocazione ucraina. Intanto, secondo quanto riporta Reuters, oggi è previsto un incontro degli ambasciatori della Nato su richiesta della Polonia in base dell’articolo 4 dell’Alleanza atlantica. Secondo l’articolo 4, i membri della Nato possono infatti sollevare qualsiasi questione di preoccupazione, in particolare relativa alla sicurezza di un Paese membro.

Uno dei diplomatici sentiti da Reuters ha precisato che l’alleanza agirà con cautela e che c’è bisogno di tempo per verificare esattamente come è avvenuto l’incidente.

Secondo le prime ricostruzioni, i due missili potrebbero far parte della pioggia di oltre cento razzi russi che si è abbattuta nel pomeriggio su Kyjiv e su altre città ucraine. Dopo una riunione di emergenza con i leader del G7 e gli alleati della Nato, però, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha annunciato un’indagine per capire che cosa è successo in Polonia, ha detto che è «improbabile» che l’attacco missilistico sia stato lanciato dalla Russia.

Il presidente polacco Andrzej Duda ha detto che non ci sono «prove conclusive» su chi sia il responsabile.

L’intelligence statunitense sta verificando se l’incidente sia stato causato da detriti di missili russi. Ma secondo l’Associated Press, che cita tre fonti ufficiali americane anonime, una valutazione preliminare suggerirebbe che il missile che ha colpito la Polonia sia stato lanciato dalle forze ucraine contro un missile russo. Sarebbe stato lo stesso presidente americano a informare il G7 dell’ipotesi che possa essersi trattato di missili antiaereo di Kiev, che hanno colpito la Polonia per un «errore tecnico».

«Non dobbiamo insistere sul fatto che il missile caduto in Polonia sia stato lanciato dalla Russia, sarebbe una provocazione», ha detto il presidente turco Erdogan a Bali, evidenziando la necessità di indagini. «È possibile che si tratti di un errore tecnico. Dobbiamo portare il prima possibile Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, la pace può arrivare solo dal dialogo, ci stiamo impegnando per questo, appena torno sarò al telefono con Putin».

Le foto dei resti dell’esplosione rimandano agli S-300, una linea di sistemi antiaerei di fabbricazione sovietica, in dotazione in diversi Paesi del mondo oltre a quelli dell’ex blocco. In tarda nottata, il ministero degli Affari esteri polacco ha annunciato la convocazione dell’ambasciatore russo. Nel comunicato si fa riferimento a un «missile di fabbricazione russa».

Intanto il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà in maniera straordinaria per affrontare l’allarme. Dopo l’accaduto, l’agenda dei lavori del G20 è stata stravolta. I leader, che oggi avrebbero dovuto tenere la seconda sessione plenaria del summit, si sono riuniti per concordare una serie di risposte. Unanime la condanna dei capi di Stato, mentre Varsavia fa sapere di star valutando se attivare l’articolo 4 del Trattato Atlantico. Il premier Mateusz Morawiecki ha convocato d’urgenza il Comitato per la Sicurezza Nazionale. 

Con un post su Twitter, il ministero degli Esteri estone ha rivelato che la Polonia si è consultata con gli altri membri della Nato: «Ci stiamo consultando strettamente con la Polonia e altri alleati. L’Estonia è pronta a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. Siamo in piena solidarietà con il nostro stretto alleato Polonia».

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