È stato il primo afroamericano a rivestire il ruolo di direttore creativo di Vogue America. O meglio, è stato il primo afroamericano ad assumere una così vasta autorevolezza all’interno del settore della moda. André Leon Talley ha lavorato fianco a fianco ad Anna Wintour e a Diana Vreeland, anzi, con la seconda ha direttamente esordito, all’epoca del suo primo mestiere al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art. Era amico di Karl Lagerfeld, Diana Von Furstenberg, Miuccia Prada, il designer LaQuan Smith.
Per queste e altre ragioni, ha collezionato oggetti bellissimi. Sì, perché questo è l’aggettivo più adatto. Accessori, bauli, borse, occhiali iconici, appartenenti alla tradizione più secolare del mondo del lusso, tanto da essere considerato un vero e proprio depositario degli ultimi cinquant’anni di moda.
Questo immenso, prezioso patrimonio sarà devoluto all’asta grazie a Christie’s, attraverso una serie di appuntamenti dal vivo e online: a partire dal 27 gennaio, si svolgerà quasi un viaggio intorno al mondo, nelle capitali che più di tutte raccolgono esponenti dell’ambiente artistico: New York il 18 febbraio, e poi Parigi, Palm Beach. «Dai bauli Louis Vuitton con monogramma, ai caftani Tom Ford personalizzati, ogni lotto è intriso di significato e legato alla sua personalità e al suo retaggio straordinari, che continuano a ispirare tutti noi», ha dichiarato Elizabeth Seigel, Head of Private and Iconic di Christie’s, che aggiunge: «Siamo oltremodo entusiasti».
La scelta della data non è casuale: ricorre infatti l’anniversario della sua morte, avvenuta il 18 gennaio del 2022, quando André Leon Talley aveva settantatré anni e una carriera alle spalle, sancendo di fatto un lutto inconsolabile per coloro che lo avevano conosciuto, e anche per chi era abituato solo a vederne scorrere le immagini. Era difficile non partecipare della sua personalità, istrionica, vivace, appariscente: era solito indossare caftani, abiti lunghi fino ai piedi, coloratissimi, spesso abbinati con stivali Ugg. Era un uomo di potere, se di potere si può parlare considerando che è nato proprio in concomitanza con l’inizio della segregazione razziale negli Stati Uniti e che chiunque arrivi a sfiorare quei vertici si porta addosso inevitabilmente il peso, il dolore della lotta, dell’emarginazione, della derisione. Era un uomo di stile. Era un uomo colto, perché esercitava un intuito geniale nei confronti delle derivazioni della creatività, tutte, compresa la letteratura.
Era un uomo di fede, o meglio, era un uomo etico. Per questo, i proventi delle aste saranno devoluti alle cause di beneficienza che gli erano più care: la Abyssinian Baptist Church nella città di New York e la Mt. Sinai Missionary Baptist Church a Durham. «André era un intellettuale e deteneva una dedizione per tutta la vita alla giustizia sociale e una visione pionieristica per i creatori e i luminari neri», specifica Alexis Thomas, Executor of the Estate. André Leon Talley è stato cresciuto da sua nonna, per la quale nutrirà un affetto e un amore imperituri, tanto che il suo stile successivo sarà ne influenzato, suggestionato e soggiogato. E rendere omaggio agli oggetti da lui posseduti, comprati o che gli sono stati regalati significa al contempo rendere omaggio a un’esistenza multiforme e piena di successo.