All’Auditorium della Conciliazione c’erano tutti i leader del centrodestra, per chiudere la campagna elettorale di Francesco Rocca alle regionali nel Lazio. Grande protagonista la premier Giorgia Meloni, come prevedibile, poi gli interventi di Matteo Salvini, Maurizio Lupi e Antonio Tajani, che ha preso il posto di Silvio Berlusconi, presente solo in collegamento.
Proprio sul leader e fondatore di Forza Italia Repubblica rivela un retroscena, in un articolo firmato da Tommaso Ciriaco, che rischia di aprire una faglia nel centrodestra. Si parte da un confronto tra Silvio Berlusconi e uno storico consigliere risalente a martedì scorso: «Per colpa di Fratelli d’Italia stiamo andando troppo a destra. Non si vince senza un centro moderato. Fosse per me, in Lombardia voterei Moratti», dice il Cavaliere, consapevole che ormai è Giorgia Meloni a dettare la linea all’alleanza, e a spostare tutto il carrozzone più a destra.
Il primo rischio di ribaltone interno arriva ovviamente dalle regionali in Lombardia, dove un collasso elettorale della Lega può aprire una di profonda instabilità a via Bellerio a danno di Matteo Salvini. Nel Lazio, invece, lo sbilanciamento interno al centrodestra in favore di Fratelli d’Italia è già evidente. Il timore, allora, è «che le Regionali possano sancire la polverizzazione di Lega e Forza Italia, la cannibalizzazione dei due partiti da parte di FdI. Il rischio è che la premier mortifichi gli alleati proprio in terra lombarda, culla del leghismo e del berlusconismo», scrive Ciriaco su Repubblica.
Quella di Berlusconi viene descritta quasi come un’ossessione. Non a caso ieri nonostante le dichiarazioni ad hoc per strappare applausa – «non riuscirano mai a dividere il centrodestra» – il leader di Forza Italia ha ricordato che «il centrodestra esiste grazie a me, Forza Italia è l’esclusiva rappresentante del Ppe in Italia. Dal punto di vista dei numeri, siamo una forza politica indispensabile per tenere in vita questa maggioranza e questo governo».
È la forza moderata dell’alleanza di governo che prova a lanciare un segnale, «il problema è che di moderato questo governo ha ben poco», si legge su Repubblica. «La verità è che da giorni girano sondaggi riservati clamorosi, che hanno agitato le segreterie della maggioranza. Nel Lazio, Fratelli d’Italia sarebbe da sola quattro volte più forte della somma dei voti di Lega e Forza Italia. In Lombardia, triplicherebbe il consenso del Carroccio. Politicamente, i meloniani sopra la soglia del trenta per cento potrebbero vantare un predominio totale sull’area di maggioranza. Se poi Salvini non riuscisse a superare il dieci per cento in terra lombarda – con gli azzurri ancora più indietro – l’effetto sarebbe imprevedibile».