L’anniversario della guerra in Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, un anno dopo vede due mondi contrapporsi a distanza. Oggi a Mosca il presidente russo Vladimir Putin pronuncia un atteso discorso alla nazione. Poche ore dopo, il presidente americano Joe Biden dopo la missione di ieri a Kyjiv oggi parlerà da Varsavia.
Il canale di notizie statale Russia 24 ha lanciato addirittura un conto alla rovescia prima dell’inizio dell’intervento di Putin previsto a mezzogiorno (ore 10 italiane). Il presidente russo parlerà di fronte al Parlamento in seduta comune e ai vertici militari, politici ed economici della Russia per rimarcare l’anniversario della guerra e giustificare l’invasione.
Ma, come riporta il New York Times, alcuni analisti sostengono che il viaggio a sorpresa di Joe Biden in Ucraina abbia alzato la posta in gioco e che il presidente russo potrebbe apportare ulteriori modifiche al suo discorso per «renderlo ancora più duro». Il Cremlino ha anche in programma di tenere un concerto celebrativo allo stadio Luzhniki e poi di convocare sessioni straordinarie della Duma e del Consiglio della Federazione mercoledì. E non è irrilevante che proprio a Mosca arrivi oggi anche il capo della diplomazia cinese Wang, che secondo indiscrezioni avrebbe con sé la bozza di un piano di pace.
L’ultima volta, il leader russo ha pronunciato il suo discorso al Parlamento nell’aprile 2021. I punti chiave del discorso non sono stati resi noti. Tuttavia, il portavoce del Cremlino Peskov ha detto che Vladimir Putin porrà enfasi sulla «situazione attuale», sulle questioni relative all’«operazione militare special», all’economia e ai problemi sociali. Nell’aprile 2021, il discorso è durato 1 ora e 19 minuti. Nel 2018, si è spinto fino a 1 ora e 55 minuti. Nel 2004 e nel 2005, Putin ha pronunciato i suoi discorsi più brevi di 48 minuti ciascuno.
Ma la visita di Joe Biden di ieri a Kyjiv e il discorso previsto oggi da Varsavia hanno «bruciato», dal punto di vista comunicativo, l’effetto dell’annunciato discorso di Putin. Non solo: Biden si riserva anche il tempo della replica, visto che il suo intervento da Varsavia è previsto nel pomeriggio, diverse ore dopo quello di Putin.
La terza incognita di questa sfida è la posizione della Cina: quella su cui ci sono meno certezze. Con evidente tempismo, Pechino fa arrivare proprio oggi a Mosca il suo diplomatico di rango più alto, Wang Yi, reduce da una maratona di tappe in Europa, Italia inclusa. Zelensky in un’intervista a Die Welt dice che «se la Cina si allea con la Russia avremo una terza guerra mondiale’». Altre fonti sostengono invece che nella sua cartella Wang porti con sé una bozza di piano di pace da presentare a Putin. Ipotesi avvalorata dalle parole del ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, che si dice «molto preoccupato» per il conflitto in Ucraina. «Si sta intensificando e sta andando fuori controllo», è il momento di «promuovere il dialogo».