I dati dell’affluenza per le regionali di Lombardia e Lazio confermano le previsioni sul forte calo della partecipazione: alle 23 di ieri ha votato il 29,72% rispetto al 70,63% alle precedenti. In Lombardia, l’affluenza è del 31,78% (nel 2018 alla stessa ora e con lo stesso numero di comuni aveva votato il 73,11%). Nel Lazio è del 26,28% (nel 2018 era del 66,55%). Cinque anni fa si votò in una sola giornata, mentre quest’anno i seggi saranno aperti anche oggi, dalle 7 alle 15.
«È un’elezione importante, quindi spero che l’affluenza sia adeguata a una scelta come quella che si deve fare per regioni così strategiche per la nazione. Quindi andate a votare», ha detto la premier Giorgia Meloni. Ma quelli che sono sul sito del Viminale sono i dati più bassi di affluenza (anche se provvisori, visto che si voterà fino alle 15 di oggi) mai registrati in elezioni analoghe nelle due regioni.
Un calo deciso era previsto e temuto dai partiti, ma non così marcato. I politici hanno tutti lanciato appelli per andare a votare, a partire da Giorgia Meloni, ma anche Silvio Berlusconi, Enrico Letta e Giuseppe Conte, per citare schieramenti opposti, ricordando il diritto-dovere di votare alle elezioni.
Il campanello d’allarme nelle sedi di tutti i comitati elettorali di queste elezioni regionali in Lazio e Lombardia è suonato fin dalle 12, quando sui terminali del Viminale compare un dato quasi raccapricciante per gli addetti ai lavori, 8,96 per cento di affluenza media nelle due regioni, contro il 18 e passa di cinque anni fa.
Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, candidato come consigliere regionale in entrambe le regioni, ha fatto notare che «se queste vengono considerate elezioni di serie B, l’elettore, che è intelligente, decide di non partecipare. Quindi la disaffezione, prima ancora che degli elettori, è dei possibili eletti». Un modo per dire che le forze politiche hanno puntato su candidati deboli, invece «c’è bisogno di personaggi, di personalità forti, di nomi famosi. Io sono l’unico componente del governo che si è messo in gioco».
Il centrosinistra spera in qualche sorpresa e attende il dato delle grandi città, solitamente più benevole, anche se la scarsa affluenza registrata anche a Roma non è un buon viatico. Il centrodestra se pur favorito in tutti i sondaggi, teme che questa variabile impazzita possa far mutare qualcuna delle previsioni favorevoli per Attilio Fontana in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio.
Oggi fino alle 15 gli elettori potranno esprimersi, scegliendo nel Lazio tra Rocca, Alessio D’Amato, sostenuto da Pd, Verdi e Terzo Polo e Donatella Bianchi dei 5stelle. In Lombardia tra Fontana, Letizia Moratti e Pierfrancesco Majorino. Ma l’esito sulla carta è scontato e anche gli esperti non pensano possa cambiare, visto che tutti i sondaggi pubblicati prima dello stop elettorale di due settimane fa, davano chance solo al centrodestra.
Subito dopo la chiusura delle urne alle 15, avrà inizio lo scrutinio. Per questo turno elettorale le sezioni sono 9.254 per la Lombardia in un totale di 1.504 comuni e 5.306 sezioni per il Lazio suddivise in 378 comuni. In totale gli elettori chiamati al voto nelle due regioni sono circa 12 milioni.