Il bilancio delle vittime del forte terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il sud-est della Turchia, vicino al confine con la Siria, potrebbe aumentare di otto volte, ha avvertito l’Organizzazione mondiale della sanità. Mentre continua a salire il numero dei morti e molte persone sono ancora bloccate sotto le macerie, secondo l’Oms si potrebbe superare anche la soglia delle 20mila vittime.
Il bilancio provvisorio complessivo è salito a 4.365 morti, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti. Il sisma è stato uno dei più grandi mai registrati in Turchia, con scosse successive altrettanto forti. Si parla di almeno 120 scosse di assestamento, di cui 43 superiori alla magnitudo 4.3.
I soccorritori stanno setacciando montagne di macerie tra gelo e neve per trovare i sopravvissuti. Mentre da tutto il mondo sono già partiti o stanno partendo aiuti, squadre di specialisti, cani da fiuto e attrezzature.
«Vediamo sempre la stessa cosa con i terremoti, purtroppo, ovvero che i bilanci iniziali sul numero di persone morte o ferite aumentano in modo abbastanza significativo», ha dichiarato l’ufficiale di emergenza dell’Oms per l’Europa Catherine Smallwood.
Molte delle vittime si trovano nel nord della Siria, devastato dalla guerra, dove milioni di rifugiati vivono in campi profughi su entrambi i lati del confine con la Turchia. Ci sono state dozzine di vittime segnalate nelle aree controllate dai ribelli.
Migliaia di edifici in entrambi i Paesi sono crollati e diversi video mostrano il momento in cui sono caduti. Palazzi alti fino a 12 piani sono ora rasi al suolo, le strade sono state distrutte e ci sono enormi montagne di macerie a perdita d’occhio. Tra gli edifici distrutti, c’è anche il Castello di Gaziantep.
Anche le infrastrutture energetiche della Turchia sono state danneggiate. Ci sono molti video che mostrano grandi incendi nel sud del Paese, probabilmente causati da danni ai gasdotti.
La Turchia si trova in una delle zone sismiche più attive al mondo. Nel 1999 un terremoto uccise più di 17.000 persone nel nord-ovest. Il peggior disastro sismico del Paese risale al 1939, quando morirono 33.000 persone nella provincia orientale di Erzincan.