«Quando la gente pensa alla Sardegna inevitabilmente immagina le sue spiagge bianche, il mare cristallino e le sue isole. In realtà la nostra regione ha molto più di questo da offrire non solo in termini di paesaggi, natura, ospitalità ma anche in ottica di un’offerta culturale molto varia, un ampio patrimonio archeologico e museale, la cultura gastronomica… Viviamo la Sardegna tutto l’anno e ci sono tante opportunità per chi sceglie di scoprire la nostra regione in momenti diversi dall’estate: questa sta diventando la nostra sfida». Sono le parole di Raffaella Manca, titolare dell’agenzia Coast PR, da anni operativa sul territorio come pr, ufficio stampa e consulente in comunicazione nonché lei stessa imprenditrice locale. «Sempre più persone ci chiedono consigli per provare a ipotizzare un trasferimento definitivo in Sardegna perché la qualità della vita è ottima, il clima assolutamente conciliante e c’è ancora molto spazio per chi vuole imprendere e investire sul territorio». Mentre chiacchieriamo siamo sedute nel soleggiato giardino di una nuovissima apertura cagliaritana, Casa Clat. Il primo vero e proprio boutique hotel della città, con sole nove suites realizzate ognuna con uno stile differente e un colore dominante diverso. Una realtà fondata da due noti imprenditori Caterina e Claudio Murgia (fratelli e amministratori di Nieddittas azienda simbolo della miticoltura di qualità sull’isola) che hanno deciso di differenziare risorse ed energie in un progetto di ospitalità totalmente nuovo sul territorio. Recuperando un palazzo dell’Ottocento per anni lasciato in totale abbandono, su viale Regina Margherita, tra il bastione di Saint Remy e la Marina, nasce un luogo fresco, eclettico, elegante e totalmente pensato per la città. Il design e il decoro sono stati affidati a un artista locale – ma che ha trascorso buona parte della sua vita all’estero – Giorgio Casu, che ha contribuito fortemente alla definizione dello stile e del decoro degli ambienti di Casa Clat. Giorgio ha selezionato artigiani, designer, intagliatori e pittori sardi per dare il loro contributo, la loro impronta al progetto realizzando pareti affrescate, arazzi, opere realizzate a mano e di tradizione locale. Ogni camera è diversa dall’altra, con letto rotondo o tradizionale, sauna e doccia con cromoterapia, vasche idromassaggio e impianti di diffusione musica firmati Bang and Olufsen.
Il bello di Casa Clat è che nonostante la sua dimensione raccolta è in grado di coccolare i suoi ospiti dalle prime ore della giornata fino al calar del sole quando la voglia di un buon drink e qualche piatto si fanno sentire. Qui entrano in gioco rispettivamente Marco Madeddu, responsabile della parte miscelazione e l’executive chef Filippo Monaco. Il bar è aperto tutto il giorno, dal mattino al pomeriggio fino all’orario aperitivo. Il servizio attento e professionale, i ragazzi giovani e dinamici e una proposta complessivamente nuova, conferiscono subito una bella freschezza, uno slancio verso il nuovo fatto bene che non è sempre scontato. La lista drink conta oltre nove signatures che, senza essere troppo complessi, offrono una buona alternativa alle classiche referenze e consentono di spaziare dal più facile gin / vodka fino a qualcosa con tequila, mezcal, rum e whisky.
Un’insegna nel complesso che prova a presentarsi ai cagliaritani con una proposta food and beverage meno tradizionale, soprattutto quella popolare, e che grazie anche alla consulenza con lo chef Umberto Vezzoli, punta a proporre una cucina mediterranea italiana più elegante, raffinata e chiaramente celebrativa del prodotto sardo. Una discreta contaminazione dal Sud America, con il classico aroma di ajì panca y amarillo, leche de tigre, coriandolo, lime, ma anche tanta Sardegna a partire dal crudo – eccellenti i gamberi assaggiati – , la paste secche e ripiene.
Anche i vegetali seppur non in prevalenza sono trattati secondo le stagioni, a rafforzare i piatti e accrescere consistente, utilizzandole diversificate e accompagnando il tanto mare presente in carta. La componente carnivora c’è ma è meno sentita, o forse l’abbiamo meno sentita noi perché ci siamo concentrati sul pescato, sta di fatto che i sapori sono intensi, i piatti generalmente ben bilanciati e molto ben presentati. Non ci sono colpi di testa e nemmeno voli pindarci cosa che ci fa pensare a Filippo Monaco come un professionista con i piedi ben piantati per terra e consapevole delle tante sfide che riservano i nuovi progetti. Il giardino infatti ha appena inaugurato e qui sarà possibile cenare all’aperto giorno e sera oltre che sfruttare il raw bar con pochi e riservati posti al bancone dove degustare alcuni prodotti Nieddittas accompagnati dalle crudité dello chef. Se siete amanti del vino invece potrete optare per una cena o un aperitivo in cantina, accompagnati da un sommelier che vi condurrà in un percorso di piccole tapas calde e fredde guidandovi tra le numerose etichette, soprattutto locali. Le possibilità di vivere Casa Clat sono davvero molte e l’esempio di professionalità, gentilezza e cordialità di tutto lo staff sono da menzionare perché scaldano l’ambiente, lo rendono accessibile, vero, gradevole.
Tutte le foto courtesy Casa Clat – Coast PR