Curiosità e attese per l’edizione 2023 del Salone del Mobile di Milano in programma dal 18 al 23 aprile. Accanto ai prodotti legati tema dominante della luce (trasformata in elemento d’arredo e intrecciata alla natura) vedremo tappeti colorati come un fumetto o strutturati come architetture, lampade brutaliste e omaggi all’eccellenza del design brasiliano del secolo scorso.
Lampade o rami?
Sembrano provenire direttamente da un mondo onirico e fiabesco i delicatissimi rami-lampada di Maximilian Marchesani – conosciuto lo scorso anno al suo debutto negli spazi di Alcova – presente quest’anno con la personale “Bi.li.co”, presso Nilufar Gallery. In linea con il progetto di un viaggio tra passato e presente secondo le riflessioni di Nina Yashar, fondatrice di Nilufar, per una settimana le sue lampade poetiche invaderanno il piano terra della Galleria. Permetteranno inoltre di immergerci in un mix perfetto tra materiali naturali (in questo caso i rami di un nocciolo e le piume verdi del Parrocchetto dal collare, ormai diffuso in molti parchi delle nostre città), artificiali e invisibili (cavi e lampade a led).
Lavori che, appesi al soffitto o sparsi nelle stanze della galleria, faranno parte di The Bright side of design, la mostra che dal 18 al 23 aprile si snoderà negli spazi di Nilufar Gallery (via della Spiga 34) e Nilufar Depot (viale Lancetti 34). Dove, con un giorno di anticipo sul calendario, il 17 aprile i visitatori saranno accolti dall’installazione site-specific firmata da Objects of common Interest (nilufar.com).
Luci vettoriali
È un omaggio all’architettura brutalista la nuova famiglia di lampade Vector, firmate da Lukas Peet dello studio A-N-D con base a Vancouver. Durante il Salone 2023 saranno presentate in due location: Euroluce (Rho Fieramilano padiglione 13, stand 207) e Alcova (viale Molise 62, Galleria Bar). Il nome, Vector, nasce dal particolare assemblaggio dei diversi pannelli in corten, acciaio nero o acciaio inossidabile lucido che formano i diversi modelli di lampada, montati insieme in modo da creare una sottile sezione rettilinea (il vector, appunto) che convoglia la luce sulle superfici inclinate interne.
Il risultato? Un effetto sfumato che, grazie alle lievi aperture sui vari piani, crea giochi di pieni e volumi che danno a queste lampade una concretezza scultorea. E una geometria tridimensionale che riesce a dialogare con l’architettura dell’ambiente, qualsiasi esso sia, in cui si trova.
Mani al tappeto
Dalla collaborazione tra Elena Salmistraro e Tai Ping, la manifattura di tappeti fondata a Hong Kong negli anni Cinquanta, nasce Legami, la nuova collezione di tappeti formata da sei modelli: cinque dedicati alle cinque dita della mano, rotondi e rettangolari, più uno – dalla forma irregolare – dedicato alla mano intera, naturalmente secondo l’interpretazione della designer e illustratrice milanese.
Inconfondibile lo stile Salmistraro, per la palette di colori saturi e vivaci e per l’intreccio di linee, simboli, braccia, strumenti musicali che si rincorrono sui tappeti. Impeccabile la realizzazione in seta e lana New Zeland degli artigiani Tai Ping. Da toccare con mano nell’installazione firmata Salmistraro, che sarà allestita dal 18 al 23 aprile nello showroom Tai Ping di Piazza San Simpliciano.
Design brasiliano
Si festeggia con una riedizione della Sedia Kanguru di Jorge Zalszupin il trentesimo anniversario di Etel, realtà brasiliana di rilievo internazionale che dal 1985 è autorizzata a rieditare i pezzi dei protagonisti del design brasiliano, presente a Milano con lo showroom disegnato dallo Studio Superluna.
Con in catalogo arredi disegnati dai grandi maestri degli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso, come Jorge Zalszupin, Lina Bo Bardi, José Zanine Caldas, Giuseppe Scapinelli e Oscar Niemeyer. Appuntamento, dunque, durante la Design Week nello showroom di via Maroncelli 13 per immergersi nel passato e conoscere la nuova collezione disegnata per Etel da Arthur Casas.
Carpet or architecture?
Nata a Kinna, nel Nord della Svezia Occidentale, Kasthall è diventata nel tempo una delle aziende leader nella produzione di tappeti e rivestimenti tessili, oggi distribuita in trenta Paesi e presente nel mondo con quattro showroom, uno dei quali a Milano, in piazza Paolo VI.
Proprio a Milano, in occasione della Design Week, Kasthall sceglie di presentare la nuova collezione nata dalla collaborazione con l’architetto britannico sir David Chipperfield. Si chiama Tegel e rappresenta un omaggio alla tradizione di Kasthall, soprattutto grazie alla palette di colori che riprende le tonalità dei mattoni con le loro sfumature “invecchiate” della sede storica di Kinna.
Una collezione sviluppata in tre varianti: Corner, Side e Centre, ognuna con superficie in tre colori e composizioni strutturali diverse che, allo stesso tempo, offre una reinterpretazione “architettonica” del tappeto, elemento d’arredo in grado di influenzare la percezione dell’ambiente circostante.
Città del futuro
E per chi fosse alla ricerca di visioni inventive sui centri urbani di domani, Iqos presenta un’installazione visitabile fino al 23 aprile all’interno dello spazio IQOS in Tortona Rocks, Opificio 31. Si intitola “Metropolis”, forse un omaggio al film di Fritz Lang, che prima degli anni Trenta immaginava il mondo del 2026, governato da un gruppo di industriali che avrebbero costretto i lavoratori a una realtà sotterranea, alienante e distopica. Chi può dire se oggi quel monito espressionista si sia in parte avverato. Sicuramente l’architetto e designer Fabio Novembre ha tentato di restituircene un’atmosfera meno cupa. La sua città del futuro è infatti divisa in quattro versioni differenti, tutte animate da fotogrammi 3D e da personalizzazioni grafiche.
Queste si accendono e si colorano a seconda di chi hanno di fronte, assumendo di volta in volta tonalità glicine, oro, grigio e verde. Perfino le forme si modulano e si sfaldano, diventando rotonde o poligonali. Le emozioni e le personalità degli avventori entrano dunque in contatto con l’ambiente circostante, in un rapporto perpetuo e sempre rinnovato – e del resto, è proprio di questo tipo di città che avremmo tutti bisogno. Iqos è ospite particolarmente atteso. Novembre è infatti famoso per aver ideato spazi e oggetti di sorprendente forza espressiva per le più importanti realtà internazionali, passando dal design alla moda, dall’arte all’architettura.