L’ex presidente americano, Donald Trump, è comparso davanti ai giudici del tribunale di Lower Manhattan, a New York, dichiarandosi non colpevole per i 34 capi d’imputazione a suo carico per falsificazione di documenti aziendali. In serata, poi, è stato rilasciato. Il tycoon è rientrato subito a Mar-a-Lago, in Florida, dove in serata ha tenuto un discorso nel quale ha detto di essere ingiustamente perseguitato, accusando i democratici di usare la giustizia per interferire nelle elezioni.
L’ex presidente, però, è apparso più sommesso e stanco del solito, fanno notare i media americani. Il discorso breve però è stato tutto d’attacco, infarcito di fake news e attacchi personali contro il procuratore Alvin Bragg, il giudice Juan Merchan, la sua famiglia e la figlia. Il giudice aveva invitato l’ex presidente a moderare i toni e il linguaggio per non favorire esplosioni di violenza fra i sostenitori. Un ammonimento pronunciato alla luce dei post su Truth in cui Donald la scorsa settimana aveva parlato di «morte e distruzione» se incriminato.
Fuori dall’ingresso di Mar-a-Lago, si era radunata una piccola folla, nulla a che vedere con altre riunioni o comizi. Tante bandiere, macchine bardate di vessilli e gadget Trump 2024 e colori rosso accesso di MAGA (Make America Great Again).
«Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America», ha detto Trump. «L’unico crimine che ho commesso è stato difendere senza paura la nostra nazione da chi vuole distruggerla». E non è un riferimento a pericoli esterni ma a quelli che nel mondo trumpiano si ritengono le armi per farlo fuori politicamente. Come Alvin Bragg, il procuratore che secondo Trump lo ha rincorso «ben prima di sapere cose su di me» e «che è pagato da Soros». Il giudice Juan Merchan «è un giudice anti Trump, ha una moglie anti-Trump e una figlia che ha lavorato per Kamala Harris e ora riceve soldi dalla campagna elettorale Biden-Harris». I figli Eric e Donald martedì mattina avevano condiviso dei link sui social media che denunciavano questa «vicinanza» e hanno accusato il giudice Merchan di essere stato «scelto» per tutelare gli interessi dei democratici.
Il procuratore speciale Jack Smith, che indaga sulle carte classificate scovate a Mar-a-Lago e sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio è «un pazzo e lunatico», la gestione dei documenti è stata corretta, trasparente e il suo «team si è adeguato subito alle richieste del Dipartimento di Giustizia». Tutti coloro che lo stanno indagando altro non sono «che strumenti della sinistra radicale per fermarlo a tutti i costi», ed è ora che c’è «una massiccia interferenza nelle elezioni, mai vista su questa scala». Biden invece «vuole la Terza Guerra mondiale» e «quando era senatore ne ha combinate d’ogni tipo, ma nessuno lo ha arrestato».
Le accuse che hanno portato alla sua incriminazione riguardano la falsificazione dei bilanci e delle rendicontazioni delle spese elettorali, con cifre distratte per un presunto pagamento a Stormy Daniels e forse anche a una seconda donna. Il caso Daniels è quello più noto: Trump avrebbe versato 130mila dollari all’attrice nel 2016 tramite il suo ex avvocato Michael Cohen per convincerla a non parlare di un rapporto sessuale avuto con lui una decina di anni prima.
La procura di Manhattan sostiene che il pagamento non sarebbe stato rendicontato correttamente secondo le rigide norme che riguardano le spese dei candidati politici: il pagamento venne effettuato proprio verso la fine della campagna elettorale delle elezioni presidenziali del 2016.
I procuratori lo accusano di aver partecipato «a una cospirazione per minare l’integrità delle elezioni del 2016» attraverso una serie di pagamenti volti a soffocare tre «vicende imbarazzanti»: due per silenziare due donne che avevano minacciato di rivelare vecchie relazioni con il tycoon e uno per far tacere un ex dipendente della Trump Tower che aveva parlato di un figlio illegittimo avuto dallo stesso Trump.
La prossima udienza del processo è stata fissata per il 4 dicembre, mentre il processo potrebbe cominciare a gennaio 2024.