La risposta al tentato attacco al Cremlino con i droni è arrivata subito. Le forze russe hanno lanciato nella notte attacchi aerei su Kyjiv e altre città ucraine. Ma è scattato subito il sistema di difesa aereo e non ci sono state vittime. Esplosioni sono state udite anche a Zaporizhzhia, mentre gli allarmi aerei sono risuonati nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Poltava, Kharkiv, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e in alcune aree della regione di Kirovograd. Il Comando Operativo Sud dell’Esercito ucraino ha fatto sapere che su Odessa sono stati lanciati 15 droni, 12 dei quali sono stati distrutti e tre hanno colpito i dormitori di una scuola, senza provocare feriti o vittime.
La Russia ieri aveva fatto sapere aver sventato nella notte fra il 2 e il 3 maggio un attacco ucraino sul Cremlino tramite l’uso di droni: l’obiettivo sarebbe stato il presidente Vladimir Putin, che però non si trovava nell’edificio. Per Mosca si tratta di un attentato terroristico pianificato da Kyjiv. L’Ucraina ha negato qualsiasi responsabilità e gli Stati Uniti frenano sulla versione russa. Intanto nella notte la raffineria russa di Ilsky, nel sud del Paese, è stata attaccata da un drone e il serbatoio ha preso fuoco. «Mosca risponderà all’attacco quando lo riterrà necessario», ha fatto sapere l’Ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov.
Le ipotesi sull’attacco al Cremlino sono due. La prima coinvolge l’Ucraina: Kyjiv avrebbe avuto l’obiettivo di colpire il pennone della bandiera sull’edificio e non il presidente Vladimir Putin per dimostrare la debolezza di Mosca, in linea con le altre operazioni in territorio russo. L’altra invece prevede la teoria della false flag: il sospetto è quella di un’operazione orchestrata dalla Russia per giustificare i bombardamenti dell’Ucraina alla vigilia dell’offensiva di primavera che nei piani di Kyjiv.
Il governo russo ha definito l’attacco con droni come un «atto terroristico pianificato» e come un «tentativo di assassinio» nei confronti di Putin, pochi giorni prima dell’importante parata per la vittoria russa nella Seconda guerra mondiale prevista il 9 di maggio.
La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che gli Stati Uniti non sono in grado di confermare l’autenticità delle notizie venute dalla Russia, ma rispondendo alla domanda se Putin sia un obiettivo legittimo, ha sottolineato che «fin dall’inizio del conflitto abbiamo incoraggiato gli ucraini a non colpire oltre i loro confini». Quanto all’ipotesi che l’attacco sia stato fabbricato ad arte da Mosca, ha risposto: «Non voglio speculare, ma hanno una storia di operazioni “false flag”». Jean-Pierre però ha escluso ripercussioni sul sostegno a Kiev: «Li stiamo aiutando a difendersi dall’invasione russa e non ci fermeremo». Altre forniture militari americane stanno partendo per l’Ucraina.