Arriva un nuovo fondo sovrano nazionale per sostenere le imprese italiane e una nuova legge per difendere e rafforzare il Made in Italy. Giovedì 18 maggio, stando a quanto ha annunciato ieri, il ministro per le Imprese Adolfo Urso porterà all’esame del Consiglio dei ministri una apposita legge quadro che, oltre a contenere la nascita del fondo, prevede anche un primo passaggio normativo per arrivare all’istituzione dei cosiddetti licei del Made in Italy, che dovrebbero essere legati ai principali distretti industriali.
Il fondo sovrano europeo per le filiere critiche della politica industriale è un’idea ancora da costruire, ma i singoli Stati iniziano a puntare su progetti nazionali. Il progetto del ministero di Urso arriva infatti a distanza di pochi giorni dall’annuncio del governo francese che lancerà un fondo in partnership con il fondo d’investimento privato InfraVia Capital Partners, un programma da quasi 2 miliardi di euro di cui 500 milioni di fondi statali. L’entità del fondo italiano sarà invece in discussione tra i ministeri coinvolti, ma l’obiettivo sarebbe quello di mobilitare nella prima fase circa 1 miliardo di euro considerando l’apporto di Cassa depositi e prestiti e possibilmente quello delle Casse previdenziali dei professionisti – scrive Il Sole 24 Ore.
Il ddl su «Misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del Made in Italy» punterà anche su una serie di semplificazioni e sburocratizzazioni per promuovere l”uso di prodotti nazionali nell’ambito delle varie filiere e un pacchetto di misure per rafforzare la lotta alla contraffazione e la concorrenza sleale, rafforzando i percorsi di tracciabilità e inasprendo le sanzioni.
Il primo obiettivo del nuovo disegno di legge sarà il sostegno alle filiere strategiche del Made in Italy attraverso un fondo sovrano che servirà a canalizzare anche gli interventi finanziari dei fondi pensione, del sistema assicurativo italiano, quindi di altri attori pubblici e privati. Il nuovo fondo investirà a condizioni di mercato in due tipologie di imprese: quelle definite «ad alto potenziale» e quelle che «in ragione della rilevanza sistemica raggiunta possano generare importanti esternalità positive per il Paese e ridurre i costi di coordinamento tra gli attori delle filiere coinvolte».
L’obiettivo è quello di dotare le imprese di nuove risorse in modo da rendere più agevoli sia gli approvvigionamenti di materie prime, con una particolare attenzione alle terre rare decisive per affrontare la transizione ecologica e digitale, sia gli acquisti di energia, che negli ultimi tempi si sono rivelati fattori di vera criticità per nostre tante imprese.
Ci sarà quindi un intervento nel campo della formazione per favorire il diffondersi delle competenze necessarie alla crescita delle nostre imprese. Per questo sarà istituito il «liceo del Made in Italy» a prevalente indirizzo giuridico-economico. Questo intervento verrà realizzato in stretto rapporto con le Regioni e si prevede che già dall’anno scolastico 2024/2025 si possano attivare i nuovi corsi in tutti i principali distretti industriali italiani tenendo presenti le specificità produttive delle varie zone e consentendo un accesso più rapido al lavoro da parte dei giovani.
Prima dell’entrata in vigore del fondo, occorrerà però un passaggio non banale: cioè la predisposizione di un decreto attuativo del Mef di concerto con il Mimit che definisca le modalità e le condizioni di investimento nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato.