L’ex presidente statunitense Donald Trump è stato condannato in un processo civile per stupro dal tribunale federale civile di Manhattan, New York. Trump dovrà risarcire con 5 milioni di dollari la giornalista E. Jean Carroll, che l’anno scorso lo aveva denunciato per stupro.
Il giudice del tribunale che ha giudicato Trump, Lewis A. Kaplan, ha spiegato che secondo la giuria non c’erano prove sufficienti per dimostrare che lo stupro fosse davvero avvenuto. La stessa giuria però ha ritenuto fondate le accuse di abuso sessuale, cioè che Trump abbia molestato sessualmente Carroll. Dei cinque milioni di risarcimento, circa 2 milioni dovranno essere pagati per l’abuso sessuale e 3 milioni per l’accusa di diffamazione, motivata dal fatto che Trump ha sostenuto, secondo la giuria in modo falso, che Carroll si fosse inventata tutto.
La giornalista aveva denunciato Trump lo scorso novembre per fatti risalenti a oltre 20 anni fa. Al centro del processo c’è un episodio successo nel 1996, quando Carroll avrebbe incontrato Trump nei grandi magazzini Bergdorf Goodman di New York, dove sarebbe stata stuprata in un camerino dall’ex presidente. Trump ha sempre negato ogni accusa, e ha spesso detto che Carroll si era inventata tutto per guadagnare visibilità.
Carroll ha potuto denunciare l’ex presidente in base all’Adult Survivors Act, una legge recentemente approvata dallo stato di New York per consentire alle vittime di violenza sessuale di fare causa anni dopo la violenza subita.
Trump ha commentato la sentenza ribadendo la teoria complottista secondo cui i molti casi giudiziari in cui è coinvolto sarebbero stati avviati per motivi politici. «Non ho assolutamente idea di chi sia questa donna. Questo verdetto è una vergogna. Una continuazione della più grande caccia alle streghe di tutti i tempi!», ha scritto sul suo social media Truth dopo il verdetto.
In un comunicato stampa Carroll ha invece scritto che «questa vittoria non è solo mia ma di tutte le donne che hanno sofferto perché qualcuno non le ha credute».
L’avvocato di Donald Trump, Joe Tacopina, ha detto che «ovviamente» si appellerà al verdetto. Trump è «fermamente convinto» di non poter ottenere un processo equo a New York «in base alla composizione della giuria», ha detto l’avvocato.