Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nelle prossime ore dovrebbe incontrare a Roma Papa Francesco e Giorgia Meloni. E forse anche Sergio Mattarella al Quirinale. Se per motivi di sicurezza la notizia non viene confermata ufficialmente dalle fonti diplomatiche ucraine, la prospettiva di un viaggio-lampo del presidente ucraino è ben più di una semplice ipotesi. Repubblica scrive che l’incontro dovrebbe avvenire domani 13 maggio. L’Ansa cita ambienti parlamentari della maggioranza che invece parlano di un incontro con la premier Giorgia Meloni a Roma domenica prossima, dopo il viaggio a Berlino.
L’incontro è «possibile», si limitano a confermare in Vaticano. «È probabile che il presidente ucraino inviti il Papa a visitare l’Ucraina».
Sarebbe il primo viaggio a Roma di Zelensky dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022, e il primo incontro con Bergoglio da allora. Da quando è iniziata la guerra, Francesco ha avuto due colloqui telefonici con il presidente ucraino. Lo aveva ricevuto a inizio febbraio 2020.
Il Papa ha condannato la «aggressione» di Mosca, ma ha sempre mantenuto una linea di «equivicinanza» al «martoriato» popolo ucraino e al popolo russo. E ha escluso, sinora, un viaggio nella sola Kyjiv, senza andare contestualmente a Mosca per chiedere a Vladimir Putin di fermare l’invasione.
Proprio ieri il Papa ha congedato dopo dieci anni l’ambasciatore russo presso la Santa Sede, Aleksandr Avdeev, che è stato in questi mesi un suo interlocutore.
Francesco tiene da mesi una porta aperta con la Russia per cercare di convincere Mosca a una trattativa. Ha tentato di raggiungere Putin tramite il patriarcato ortodosso, ha offerto la disponibilità della sua rete diplomatica per una mediazione ed è andato a Budapest da Viktor Orbán, il più filorusso dei leader europei pur molto distante dal Papa. E ha tentato un’ultima «missione» di cui ha parlato nelle scorse settimane per spingere in direzione di un cessate il fuoco.
Un posizionamento che non sempre è stato apprezzato dalle autorità ucraine. Come la compresenza di una donna russa e una donna ucraina sotto la croce della Via crucis pasquale. Nel corso dei mesi, però, Bergoglio ha mostrato maggiore attenzione verso le ragioni di Kyjiv, esponendo ad esempio la bandiera di Bucha, la cittadina martire. E ogni mercoledì nel suo appuntamento con i fedeli chiede di pregare per la «martoriata» Ucraina.
Domani, se tutto fila liscio, sarà l’occasione di parlare di persona di questi temi con Zelensky. Che, nel corso del suo breve viaggio a Roma, incontrerà anche Giorgia Meloni. E forse Sergio Mattarella.