A poco meno di due anni dalla pubblicazione il saggio-inchiesta del nostro giornalista Francesco Lepore “Il delitto di Giarre. 1980: un caso insoluto e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia” è già all’edizione aggiornata per i tipi BUR Rizzoli. Nelle librerie dal 30 maggio, è stata non solo emendata di alcuni refusi ma arricchita di un ottavo capitolo che, intitolato “La riconciliazione della memoria”, ripercorre i passaggi delle celebrazioni giarresi in memoria di Giorgio e Toni (9 maggio 2022) con la partecipazione di due componenti dell’allora Governo Draghi: Elena Bonetti e Ivan Scalfarotto, rispettivamente, all’epoca, ministra per le Pari Opportunità e sottosegretario all’Interno.
Di Giorgio Agatino Giammona, venticinque anni, e Toni Galatola, quindici anni, conosciuti a Giarre (CT) con il soprannome di ziti, fidanzati, o, peggio ancora, di puppi, froci, e scomparsi nel nulla il 17 ottobre 1980 oggi conosciamo pressoché tutto proprio grazie al libro di Francesco Lepore. I due, come oramai noto, sarebbero stati ritrovati senza vita, dopo due settimane di ricerche, sotto un pino marittimo: distesi uno accanto all’altro, quasi abbracciati. Le forze dell’ordine pensarono subito a un caso di doppio suicidio, quindi di omicidio-suicidio, anche perché la mano destra di quello che fu identificato come il cadavere di Giorgio stringeva una busta inzaccherata. All’interno una lettera, di cui si riusciva a malapena a leggere le parole: «Io e Toni abbiamo trovato la pace… Mamma perdonaci».
All’improvviso, la misteriosa confessione di un tredicenne, Ciccio Messina, che si autodenunciò come diretto responsabile, per poi ritrattare immediatamente. Ma non fu così che andarono realmente le cose. A spiegarlo nero su bianco, dopo oltre quarant’anni, Francesco Lepore, che, grazie all’analisi delle fonti coeve e alle testimonianze di parenti, amici, conoscenti delle vittime, fa luce finalmente su un caso rimasto a lungo irrisolto e tra i più controversi della recente storia italiana: la tragica fine di Giorgio e Toni fu un vero e proprio delitto d’onore, maturato in ambito familiare per lavare nel sangue l’onta inaccettabile dell’omosessualità.
Ma c’è un’altra importante novità oltre a quella della nuova edizione. Dal saggio-inchiesta “Il delitto di Giarre” è stato infatti tratto l’omonimo docufilm con materiale fotografico coevo e, soprattutto, con importanti interviste. A intervenire Enza e Rosita Galatola, rispettivamente sorella e cugina di Toni; padre Diego Sorbello, il sacerdote cappuccino che celebrò i funerali dei due ragazzi; Attilio Bolzoni, all’epoca giornalista de L’Ora, col quale il presunto assassino tredicenne ritrattò la sua confessione; Paolo Patanè, ex presidente di Arcigay nazionale e conoscente di Giorgio e Toni; Lia D’Urso, attivista lesbica e cofondatrice del FUORI! di Catania; Vincenzo Scimonelli, cofondatore del primo nucleo di Arci-Gay; Franco Grillini, primo presidente nazionale di Arcigay ed ex parlamentare; Pina Bonanno, attivista trans e cofondatrice del MIT – Movimento Italiano Transessuali (oggi Movimento Identità Transgender).
Produzione originale HISTORY Channel e Crime+Investigation, realizzata da B&B Film di Raffaele Brunetti per A+E Networks Italia con la regia di Simone Manetti, la sceneggiatura di Gino Clemente e Lorenzo Avola, la supervisione proprio di Francesco Lepore, che è anche voce narrante, “Il delitto di Giarre” sarà presentato oggi, ore 11, in anteprima stampa a Roma presso l’Auditorium del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
L’evento, che cade alla vigilia del Roma Pride e di cui sono media partner Rizzoli, Radio24, Linkiesta.it, gode del riconoscimento di UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali e del sostegno di Arcigay, Circolo di Cultura omosessuale “Mario Mieli”, MIT – Movimento Identità Trans. Tra i presenti all’anteprima il deputato Paolo Emilio Russo (Forza Italia), la deputata Laura Boldrini (Partito democratico), la senatrice Alessandra Maiorino (Movimento 5 stelle), il senatore Ivan Scalfarotto (Italia Viva), la vicepresidente di Azione Emma Fattorini, l’ex ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, l’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, gli ex deputati Pietro Folena e Angela Bottari, il portavoce del Roma Pride Mario Colamarino.
In prima visione assoluta il 28 giugno alle 22.00, cinquantaquattresimo anniversario dei Moti di Stonewall, “Il delitto di Giarre” andrà in onda in contemporanea su HISTORY Channel (Sky 411) e su Crime+Investigation (Sky 119).