TANTO CALDO, POCHI “CHIEF HEAT OFFICER”
Fa caldo, fa molto caldo. Ogni giorno è un giorno buono per essere un altro «giorno più caldo mai registrato». E nelle estati rese ancora più torride dal riscaldamento climatico, più che quella del bagnino la figura professionale più ricercata e discussa ormai è quella del «chief heat officer». Ovvero il manager che si occupa della gestione e della mitigazione degli effetti del calore, soprattutto nelle città.
Fa caldo Negli Stati Uniti in tanti lamentano il fatto che molte città siano state colte alla sprovvista dall’ondata di calore senza un piano anti-caldo. Secondo uno studio pubblicato su Nature Medicine, durante l’ondata di calore del 2022 in Europa ci sarebbero state oltre 61mila morti correlate al caldo eccessivo. Negli Stati Uniti, si calcola che ogni giorno di caldo estivo in più provoca sette morti ogni centomila abitanti adulti. Non a caso città come Miami e Los Angeles si sono dotate di un chief heat officer già tra il 2021 e il 2022. Ci si aspettava che a catena sarebbero arrivate nomine in altre città, ma non è stato così.
- A Boston e New York stanno gestendo la loro risposta al calore attraverso i dipartimenti dei servizi di emergenza. Ma avere una posizione dedicata può essere importante perché consente di ridurre la burocrazia e concentrarsi direttamente sulla mitigazione del caldo, spiega Axios.
Cosa fa Nella contea di Miami, grazie al chief heat officer, sono stati ad esempio installati 1.700 condizionatori d’aria nella case popolari e si sta aumentando la presenza di alberi dal 20 al 30% nei quartieri a basso reddito. A Los Angeles, un intero quartiere di dieci isolati è stato eliminato l’asfalto e sostituito con pavimentazione riflettente che non trattiene il calore ed evita l’effetto «isola di calore».
In Europa? La prima e unica città a dotarsi di questa figura professionale è stata Atene. Eleni Myrivili, questo il suo nome, si è trovata ad affrontare l’emergenza incendi ad Atene poco dopo la sua nomina. Ora andrà a lavorare all’Onu come esperta di gestione del calore urbano, visto che si stima che il surriscaldamento urbano colpisca più di 13.000 città in tutto il mondo.
«Abbiamo città che hanno funzionato e sono state progettate in un’era pre-cambiamento climatico, ma non per il tipo di clima con cui avremo a che fare. Quindi bisogna agire, rendere le città adatte a queste temperature modificando i nostri comportamenti e le nostre regole», dice.
Sindacati e caldo Il che significa anche cambiare le modalità di lavoro nelle città. I lavori stradali o le consegne dei pacchi, ad esempio, potrebbero esser fatti solo negli orari più freschi. E per chi può, sarebbe meglio lavorare da remoto – come hanno consigliato in Grecia. E i sindacati si stanno organizzando per avanzare nuove richieste legate alle condizioni di lavoro con il caldo. Anche loro dovranno adattarsi al surriscaldamento climatico.
NEL MONDO DI GIORGIA
Il fisco secondo la destra Dopo l’ok della Camera, oggi il disegno di legge delega sulla riforma fiscale comincia il suo iter in Senato. L’obiettivo del governo è chiudere l’iter prima della pausa estiva, per poter lavorare ai primi decreti attuativi da settembre e rendere le nuove misure operative già a partire dal primo gennaio. Salvini ha già detto che serve la «pace fiscale» per liberare milioni di italiani «ostaggio da troppi anni del fisco e dell’Agenzia delle Entrate».
- Si parla della possibilità che i possessori di grandi patrimoni escano allo scoperto con l’Agenzia delle Entrate, rivelando situazioni delicate, che possono generare rischi fiscali. In cambio si potrebbe ottenere una riduzione delle sanzioni penali e amministrative.
Campo più o meno largo Le opposizioni intanto continuano a martellare sul salario minimo. È partita una raccolta firme, mentre il testo base della proposta è stato adottato in commissione Lavoro alla Camera. Anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha detto che serve per chi non è coperto da un contratto. Ma il centrodestra ha depositato un emendamento soppressivo della proposta di legge delle opposizioni.
- Da un lato, l’ampia copertura della contrattazione collettiva non basta più a garantire a tutti una base salariale adeguata. Dall’altro, però, va riconosciuta più flessibilità al sistema – scrive Andrea Garnero su Lavoce.info.
È rottura? Dopo la precettazione dei lavoratori da parte di Salvini in occasione dello sciopero ferroviario, la Cgil ha presentato ricorso al Tar. Il rapporto tra governo e sindacati si fa teso, tanto che non si esclude lo sciopero generale in autunno. Sul tavolo, dopo l’estate, ci saranno diverse questioni calde, tra la fine del reddito di cittadinanza, il futuro delle pensioni e i nuovi contratti a termine più flessibili.
Dedicata a te (più o meno) Il governo ha presentato la carta Dedicata a te, che consentirà alle famiglie composte da almeno tre persone, con Isee non superiore ai 15mila euro, di avere 382,50 euro da poter spendere negli esercizi commerciali per l’acquisto dei generi di prima necessità, ma fino all’esaurimento dei 500 milioni totali investiti.
L’ANGOLO DEL GIUSLAVORISTA
Ci si può dimettere da un contratto a termine? Quando si instaura un rapporto di lavoro a tempo, bisogna essere consapevoli delle rigidità previste dalla legge in caso di dimissioni. Prima di firmare un contratto che vi vincola per 12 o 24 mesi, quindi, pensateci bene. Una riflessione in più oggi magari vi evita una causa antipatica domani – raccomanda l’avvocato Alessio Amorelli nella puntata di Labour Weekly di questa settimana.
NUMERI & DATI
Stipendi bloccati In base all’Employment Outlook 2023 dell’Ocse, l’Italia ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie: dalla fine del 2022 sono scesi del 7,5 per cento rispetto al periodo precedente la pandemia. La metà dei dipendenti ha il contratto scaduto da oltre due anni. Eppure siamo tra quelli che meno hanno protestato contro il caro vita.
- In cattedra Dopo lunghe giornate di trattative, all’Aran è stata firmata l’ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale per il comparto dell’istruzione e della ricerca.
La trappola L’Osservatorio conti pubblici italiani ha realizzato un approfondimento sul cronico mismatch delle competenze: questo si riflette a sua volta in una scarsa produttività e in un basso valore aggiunto generato dal singolo lavoratore, che a cascata generano salari bassi.
Discesa continua Si conferma il maxi rallentamento dell’inflazione a giugno. Secondo quanto comunicato oggi dall’Istat, il dato è calato al 6,4%, dal 7,6% di maggio, in linea con quanto messo in evidenza nelle stime preliminari.
E IL PNRR?
In attesa che arrivi la terza rata del Pnrr da 19 miliardi, il problema ora si pone pure sulla quarta rata da 16 miliardi. Il governo ha chiesto modifiche e sarà difficile che possa essere incassata entro fine 2023.
COSE DI LAVORO
Un bagno di sangue Così si preannunciano, per il personale, le conseguenze della fusione tra Ubs e Credit Suisse. Si parla di 30mila bancari che perderanno il posto, il triplo dei piani iniziali.
Di nuovo single? Alcune aziende in Regno Unito e negli Stati Uniti creato nuovi benefit per sostenere i dipendenti che divorziano: si offre assistenza psicologica o permessi mirati ai lavoratori che necessitano, tra le altre cose, anche di tempo per la consulenza legale.
Quanto mi costi Secondo il rapporto del McKinsey Global Institute, il lavoro da remoto o ibrido ha portato a una crescita degli edifici vuoti che rischia di cancellare 800 miliardi di dollari dal valore degli immobili.
È finita? Dopo gli sceneggiatori, a Hollywood hanno scioperato pure gli attori. È la crisi del modello produttivo diventato dominante in questi anni: troppi film e troppe serie, scritti e interpretati da persone che guadagnano troppo poco. E che ora non ne vogliono più sapere.
Parliamone Il metaverso è un luogo di lavoro per persone reali, che rischiano di vedersi negare molte tutele – scrivono Antonio Aloisi, Nicola Countouris e Valerio De Stefano. I dubbi vanno dalla sorveglianza dei lavoratori al rischio di distanziamento contrattuale per chi opera da remoto. In più, non è del tutto chiaro quali tutele lavoristiche si applicheranno a queste attività. Quelle dei Paesi in cui si trovano le piattaforme? Quelle in cui si trova il datore di lavoro? O quelle del luogo in cui si trovano i lavoratori?
Per oggi è tutto.
Buona settimana!
Lidia Baratta
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