«Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 è la testimonianza di una possibile rinascita attraverso la scelta consapevole della cultura, come elemento centrale per la formazione civile, la creazione delle competenze, il lavoro e la tenuta sociale ed economica».
Quello di “città illuminata”, nato dalla collaborazione tra i due centri, è un progetto di politica culturale che ha scelto la cultura come strumento per rigenerare le comunità territoriali e costruire le basi per la crescita dell’intero Paese. “Osare fare cultura” diventa dunque l’impresa necessaria ad abbandonare quel (comodo) sentimento di rassegnazione per lasciare spazio alla speranza di un avvenire migliore. La Fondazione Filosofi Lungo l’Oglio non ha mai smesso di credere nella fecondità della cultura e nell’anno in cui il suo Festival filosofico itinerante festeggia la maggiore età ci invita a riflettere su come la cultura possa essere sfruttata come cura per un presente segnato dall’aumento della povertà, anche educativa. E se questo è il sintomo, il viaggio può far parte della cura, e con esso tutto ciò che di buono vi ruota intorno. Perché non cogliere l’occasione per scoprire un altro angolo della provincia bresciana, nel cuore della Franciacorta?
Gussago conta meno di ventimila abitanti, eppure è ricca di scorci suggestivi e di tradizioni enogastronomiche, evidentemente già note all’inizio del secolo scorso: proprio qui è stato ambientato il primo film della provincia di Brescia, “Gli effetti del vino a Gussago (un paesan sborniato)”. Quale inizio migliore per questo itinerario di una visita guidata in cantina? E non una cantina qualunque, ma quella del Castello di Gussago, ospitata in un locale risalente al 1941 e completamente restaurato nel 2011.