Tax dayL’Agenzia delle entrate farà il controllo incrociato dei conti correnti per combattere l’evasione fiscale

In una intervista al Corriere della Sera il direttore del Fisco Ernesto Ruffini spiega che sono già iniziate le prime estrapolazioni per intercettare gli evasori con residenza fittizia all’estero ma che hanno conti correnti in Italia. Il primo obiettivo è recuperare entro il 2025 almeno 2,8 miliardi di euro

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L’Agenzia delle entrate dovrà recuperare entro il 2025 almeno 2,8 miliardi di euro in più dalla lotta all’evasione fiscale. E per farlo potrà usare finalmente lo strumento di cui si parla da anni: il controllo incrociato dei conti correnti per intercettare gli evasori con residenza fittizia all’estero ma che hanno conti correnti in Italia. Il presidente dell’Agenzia Ernesto Ruffini spiega la nuova strategia che intende adottare in una intervista al Corriere della Sera. Il giorno scelto non è casuale visto che oggi ricorre il Tax day: la data entro cui bisogna versare centoquarantotto scadenze dei pagamenti dovuti allo Stato tra Iva, Irpef e addizionali. Ed entro il 31 agosto bisognerà pagarne altri quaranta. 

Al Corriere Ruffini spiega che oltre alll’incremento dei servizi telematici, la accelerazione dei rimborsi e dei contenziosi, ora è in corso il reclutamento di circa undicimila funzionari per coprire la mancanza di organico dell’Agenzia che nel 2022 aveva ventottomila dipendenti invece dei quarantaquattro necessari. 

L’estrapolazione dei dati incrociati dei conti correnti è un tema di cui si parla da anni, ma è stato possibile attuarlo in via sperimentale negli ultimi mesi perché solo a maggio l’Agenzia delle entrate ha completato le attività richieste dal Garante per la privacy per assicurare il corretto utilizzo dei dati personali. «Le prime estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi», spiega Ruffini al Corriere. 

Nel 2022 l’Agenzia ha recuperato la cifra più alta di sempre: 20,2 miliardi di euro, a fronte di una evasione fiscale di cento miliardi all’anno. E già quest’anno recupererà 1,3 miliardi in più rispetto a quanto previsto nella scorsa convenzione. Ora il governo Meloni chiede di ottenere il 15 per cento in più.

Ruffini spiega che i dipendenti dell’Agenzia non ricevono incentivi economici in base agli accertamenti svolti e ai soldi incassati, ma in base ai servizi erogati e che oltre l’ottanta per cento del totale dell’evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele, Mentre solo meno del venti per cento è formata dalla evasione da versamento: chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve allo Stato. 

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