Smaltimento delicatoIl Giappone inizierà a sversare in mare l’acqua della centrale di Fukushima

L’annuncio del premier Kishida, a dodici anni dal disastro dovuto allo tsunami, segue l’approvazione dell’Autorità nucleare delle Nazioni Unite, ma ha portato a numerose polemiche sia per motivi ambientali sia per gli effetti sul mercato ittico

AP/Lapresse

Giovedì il Giappone inizierà a sversare in mare le acque reflue della centrale nucleare di Fukushima. La decisione del premier giapponese Fumio Kishida è arrivata dopo l’ultima visita di ispezione all’impianto distrutto dall’incidente avvenuto a marzo 2011. Una prima autorizzazione all’avvio della procedura era già stata data ad aprile 2021 dal predecessore di Kishida, Yoshihide Suga. Lo smaltimento di oltre un milione di tonnellate di acqua, ha spiegato il premier, sarà una parte del lungo e complesso processo di smantellamento della centrale.

La decisione arriva dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha approvato lo sversamento a luglio, affermando che l’impatto sulle persone e sull’ambiente sarebbe «trascurabile», nonostante la presenza di trizio, una sostanza radioattiva che non può essere rimossa dalla tecnologia di filtraggio dell’acqua. In realtà quasi tutte le centrali nucleari del mondo utilizzano un processo simile per smaltire le acque reflue contenenti basse concentrazioni di trizio e altri radionuclidi. Il sistema di trattamento dei liquidi rimuove la maggior parte degli elementi radioattivi, ma non il trizio, un isotopo dell’idrogeno difficile da separare dall’acqua. Per cui è difficile capire quanto sia radioattiva l’acqua della centrale: Greenpeace ha detto che ci sarà una quantità «immensa» di materiale radioattivo in mare nei prossimi decenni.

La decisione di Kishida si trascina dunque alcune polemiche, spiega il Guardian: «La Corea del Sud e la Cina hanno vietato le importazioni di prodotti ittici da alcune aree del Giappone dopo che la centrale è stata devastata a marzo 2011. Il governo sudcoreano ha recentemente ritirato le sue obiezioni allo sversamento, ma i partiti di opposizione e molti sudcoreani sono preoccupati per l’impatto che avrà sui prodotti ittici. La Cina, invece, rimane fortemente contraria, e anche Hong Kong, importante mercato per le esportazioni di prodotti ittici giapponesi, ha minacciato restrizioni».

Lunedì, parlando con Masanobu Sakamoto, capo della Federazione nazionale delle associazioni cooperative della pesca, Kishida ha tentato di rassicurare le comunità di pescatori che lo sversamento era sicuro.

Le acque reflue della centrale, ad ogni modo, includono pioggia e acque delle falde sotterranee. Nel caso di Fukushima si tratta di 1,3 milioni di tonnellate di acqua, sufficienti per riempire cinquecento piscine olimpioniche, conservate in più di mille serbatoi di acciaio (lo spazio di stoccaggio che sta per esaurirsi).

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