Maggioranza relativaIl leader del Partito popolare spagnolo proverà a formare un nuovo governo (ma non ha i numeri)

A quasi un mese dalle elezioni di fine luglio, martedì il re Felipe VI ha dato l’incarico di formare un esecutivo ad Alberto Nuñez Feijóo. Ma sembra improbabile che riesca a raccogliere abbastanza sostegno

AP/Lapresse

Il re di Spagna Felipe VI ha incaricato il leader del Partido Popular Alberto Núñez Feijóo di formare il nuovo governo. Il partito aveva ottenuto il maggior numero di voti alle elezioni del mese scorso, ma è ancora piuttosto improbabile che possa raccogliere abbastanza sostegno parlamentare per governare.

È un atto formale previsto dalla Costituzione e non comporta necessariamente che Feijóo formerà un governo. Se non altro, per Feijóo si presenta l’occasione che aspettava, che bramava da tempo e che reclama dal giorno uno post-elettorale. Secondo Politico Europe, però, gli sforzi del leader conservatore saranno vani: «Il Partido popular non è riuscito a garantire il numero di seggi in parlamento necessari per governare, e anche con il sostegno del partito di estrema destra Vox, Feijóo non sarà in grado di superare l’opposizione della maggioranza dei parlamentari spagnoli. Quindi il primo ministro socialista Pedro Sánchez è ancora in una posizione migliore per rimanere in carica». La coalizione di destra, sostenuta anche dal partito di estrema destra Vox, conta su centosettantadue seggi, quattro in meno di quelli necessari per avere la maggioranza.

Solo che Sánchez e gli alleati di sinistra controllano centosettantuno dei trecentocinquanta seggi del parlamento, il che significa che per formare un governo dovrebbe convincere diversi deputati appartenenti al partito separatista catalano Junts a votare per lui. Cosa non scontata.

Ma la settimana scorsa Sánchez ha avuto alcune rassicurazioni: Junts ha dato i suoi voti a Francina Armengol, la candidata socialista alla presidenza del parlamento e potrebbe essere un segnale di volontà politica di formare un fronte di coalizione, quanto meno in funzione antipopulista contro gli estremisti di destra.

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