Il magnate Rupert Murdoch ha aspettato 92 anni per annunciare, ieri, che lascerà la presidenza di Fox News e di News Corp a novembre. Il figlio Lachlan Murdoch prenderà il suo posto. Ma, ha scritto lo «Squalo» ai suoi dipendenti, «non scomparirò, rimarrò da presidente emerito e parteciperò al processo decisionale».
Eppure, per una volta, il moloch australiano che iniziò la leggenda da un giornaletto di Adelaide ereditato dal padre, annuncia uno storico passo indietro: dimissioni da padrone di Fox & News Corp. Deciso da tempo il suo erede: il terzogenito Lachlan, 52 anni, già presidente esecutivo di Nova, Fox Corporation e co-presidente di News Corp.
Rupert Murdoch, australiano naturalizzato americano, è «L’uomo che possiede le notizie», come da titolo di una biografia. Il gruppo possiede The Sun e The Times, il Wall Street Journal e il New York Post, più una galassia di centinaia di giornali e tabloid sparsi per il mondo. Ma soprattutto Fox News, il canale televisivo più visto e potente degli Stati Uniti., lanciato nel 1996.
Ma più che possederle, Murdoch le notizie le ha sempre create. È stato abile a dare in pasto ai lettori le notizie più trash, tramite i suoi tabloid, non fermandosi davanti a niente. Nel 2011 in Inghilterra scoppiò il caso delle intercettazioni telefoniche. I suoi giornalisti pagavano la polizia per avere notizie sui vip e News of the Word fu chiuso dalla sera alla mattina per aver intercettato addirittura il telefonino di una ragazza assassinata.
Non è esagerato dire che dietro la Brexit e l’elezione di Trump ci sia la mano dello Squalo, grazie all’appoggio incondizionato delle sue corazzate mediatiche. Sia Farage che Trump, prima di scendere in campo, incontrarono Murdoch. E il fiume di fake news che la Fox ha riversato sulla campagna elettorale e sul post elezioni sono costate alla compagnia un risarcimento di 787,5 milioni di dollari alla compagnia di voti telematici Dominion. E c’è in ballo una causa analoga da parte di un’altra azienda di voti telematici, la Smartmatic, che chiede 2,7 miliardi di dollari.
Ora, a un anno dalle elezioni americane del 2024, l’impero dei Murdoch sembra avviarsi verso il viale del tramonto, nonostante lui abbia scritto nel comunicato del ritiro: «NewsCorp e Fox godono di ottima salute, come me».
Ma le sue condizioni di salute sono tutt’altro che rosee. Non restava quindi che lasciare a uno dei figli. E non a uno qualsiasi. Lachlan, mezzo americano, mezzo britannico nato a Wimbledon, è quello più conservatore, perfetto neo-capitano di Fox. Era da tempo l’erede predestinato, appassionato al giornalismo. Indosserà per il momento l’aureola di “commander in chief”. Ma quando Rupert non ci sarà più, potrebbe scatenarsi una faida familiare: col fratello liberal e progressista James, per esempio, ma anche le sorelle Prudence ed Elizabeth. A parte le sorellastre Grace e Chloe, tutti i figli avranno pari diritto di voto.
Il giornalista Michael Wolff pubblicherà tra pochi giorni un libro molto atteso sulla famiglia, intitolato “The Fall: The End of Fox News and the Murdoch Dynasty”. Un secondo libro su Murdoch, del giornalista della Cnn Brian Stelter, sarà pubblicato il 14 novembre.