Da Roma a Milano, da Napoli a Firenze. L’immagine è la stessa nelle grandi città italiane: code infinite fuori dalle stazioni, a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno della settimana, in attesa dei taxi. E la causa è ovunque la stessa: mancano le auto bianche. Le lamentele si susseguono tra i social e le interviste sui giornali. E i tassisti che fanno? Propongono di aumentare le tariffe. Non certo le licenze.
Secondo quanto riporta l’edizione romana di Repubblica, l’Unione radiotaxi d’Italia ha pronto un dossier di quattordici pagine con dentro le sue proposte sul servizio pubblico non di linea da portare al tavolo della commissione creata dal Campidoglio con il compito di rivedere le tariffe delle auto bianche a Roma su forte insistenza dei tassisti. La proposta è: niente fasce orarie, quota fissa di partenza più che raddoppiata, otto euro anziché tre, corse brevi più care e a bordo pagano anche i cani. I tassisti motivano i rincari con l’aumento dei costi e sul fatto che il regolamento risale al 2012 anche se, in realtà, c’è stato un aggiornamento nel 2021.
Attualmente a Roma vi è una quota fissa di partenza: tre euro nei giorni feriali, cinque euro nei festivi e sette euro in notturna dalle 22 alle 6. A questa tariffa si aggiungono 1,14 euro a chilometro fino a quando il tassametro arriva a 11 euro, poi il costo passa a 1,35 euro fino ai 13 euro e sale ancora a 1,66 euro nelle corse più lunghe fino a fine percorso.
Nella proposta della più grande associazione di categoria dei tassisti, la quota di partenza dovrebbe salire a otto euro sempre, senza fasce orarie. E non cambierebbe se il cliente prende un taxi per strada o in una stazione delle auto bianche o se invece lo prenota «la quota di corsa minima». Nei giorni feriali, il primo scatto del tassametro arriverebbe dopo 4,38 chilometri, nei festivi dopo 2,63 chilometri e nelle ore notturne dopo soli 880 metri, meno di un chilometro.
Per quanto riguarda gli importi tariffari, rispetto alle tre tariffe in vigore oggi, i rincari non sono da poco: fino ai dieci euro il costo sarebbe di 1,20 euro a chilometro al posto di 1,14, fino ai 25 euro ogni chilometro percorso costerebbe 1,45 euro e oltre i 25 euro la tariffa, proposta dai tassisti, salirebbe a 1,70 euro per chilometro.
L’Unione Radio taxi propone anche l’istituzione di una corsa minima dagli aeroporti pari a 15 euro, oltre che un costo extra di un euro per ogni bagaglio oltre il primo indipendentemente dalle dimensioni. Mentre una valigia di dimensioni extra costerebbe tre euro. Dal quarto passeggero, i tassisti propongono il pagamento di un supplemento di tre euro a persona. E poi ci sarebbe pure il supplemento animali pari a due euro, a eccezione dei cani piccoli e dei cani guida, che invece sono gratuiti.
Il lavoro dei tre dirigenti del Comune di Roma chiamati a incontrare le associazioni di categoria si prospetta tutt’altro che facile. Ma le stesse richieste ora potrebbero essere avanzate anche in altre città. Con buona pace dei cittadini in coda sotto il sole o la pioggia.