Renew a MilanoDifesa e sicurezza devono essere al centro delle elezioni europee

Bonino, Quartapelle, Gozi e Parsi discutono al Teatro Parenti con Scalpelli e Ghetti della guerra in Ucraina e di Bruxelles che dovrà finalmente decidere se diventare adulta

Unsplash

Meno di un anno alle elezioni europee. Quattrocentocinquanta milioni di cittadini al voto per rinnovare il Parlamento dell’Unione a giugno 2024. A Milano, città dove più si respira aria di Europa in Italia, il Teatro Franco Parenti ospita un ciclo di incontri “Una grande Europa o tante piccole nazioni?” organizzati dal gruppo Milano per Renew Europe, con la collaborazione del Teatro Franco Parenti e del’associazione Per l’Italia con l’Europa.

Ieri, al primo appuntamento della rassegna, gli ospiti Emma Bonino (+Europa), Lia Quartapelle (Partito democratico), Sandro Gozi (Renew Europe) e il politologo Vittorio Emanuele Parsi hanno discusso di una possibile politica estera comune.

«Il Teatro Franco Parenti è ancora una volta la casa riformista, europeista e liberale», dice Marco Ghetti dell’associazione Per l’Italia con l’Europa nella sua introduzione all’evento. «Senza Europa non c’è futuro per l’Italia. Allora è il caso di confrontarci su temi chiave, come quello della politica estera europea, di cui parliamo oggi: Bruxelles ancora non ha una politica estera comune, solo un accenno, un segnale».

A moderare l’evento è Sergio Scalpelli, presidente di Linkiesta Club: «Le prossime elezioni europee non saranno il gigantesco sondaggione che ogni cinque anni sonda i rapporti di forza negli Stati membri», ha detto Scalpelli. «Adesso, proprio come noi oggi sul palco del Teatro Parenti, le famiglie politiche dell’Unione europea dovranno confrontarsi su temi fondamentali».

In un quadro complicato – «ostile quanto quello del momento della creazione», secondo Parsi – le sfide per l’Unione europea negli anni a venire riguardano una difesa più integrata ed efficace, poi politiche climatiche, dell’energia, delle migrazioni e del rapporto con l’Africa. Queste, ed altre ancora, sono tutte politiche che difficilmente potranno essere portate avanti da piccoli Stati nazionali in ordine sparso, o da una Europa che si comporta come un club di governi nazionali in perenne negoziato tra loro.

«L’Europa è come se non ci fosse, se non quando deve essere criticata», dice Emma Bonino dal palco del teatro Parenti. «La riforma istituzionale più importante è quella del superamento del diritto di veto. Non bastano le cooperazioni rafforzate. Vogliamo un’Europa che guardi anche a Sud», aggiunge.

Per Gozi sarebbe un errore strategico non costruire una lista politica Renew Italia. «Servono Renew forti in tutti gli Stati membri», dice. «L’Italia elegge settantasei europarlamentari. I numeri fanno la differenza, insieme ai valori e alle idee». Gozi ricorda anche quanto fatto da Renew Europe nel parlamento europeo: diritti, politiche climatiche e debito pubblico europeo.

Le europee per il Partito democratico saranno un modo per capire chi è e chi vorrà essere. «Il Partito democratico non può essere il Partito democratico se cambia posizione sull’Ucraina», dichiara la deputata dem Lia Quartapelle, facendo riferimento all’invio di armi a Kyjiv. Poi precisa: «Non ci si può limitare a dare supporto senza raccontare che l’industria bellica europea è costruita per un tempo di pace, a differenza di quella Russia. Nessuno è contento di spendere soldi per le armi, ma ora dobbiamo farlo». La prospettiva più ambiziosa? Un esercito europeo. I risparmi si avranno tra vent’anni. Per Bonino, però, prima dell’esercito comune, serve una politica estera europea.

Estraneo ai partiti, il politologo Parsi suggerisce un tema fondamentale per una campagna elettorale di successo: «Ricordare agli europei che l’Unione non sottrae sovranità agli Stati, la aggiunge». Questo perché – spiega Parsi – la sovranità esiste se il Paese gioca come squadra, non esisterebbe per le singole nazioni. Con buona pace dei sovranisti.

“Una grande Europa o tante piccole nazioni?” è un ciclo di otto incontri, dal 2 ottobre 2023 al 20 maggio 2024, al Teatro Franco Parenti.

Al prossimo appuntamento, “Per una politica delle migrazioni” il 30 ottobre, si parlerà di migrazioni non come fenomeni nazionali, ma come un’irreversibile processo sistemico a livello mondiale. Sul palco ci saranno Tito Boeri, economista, e Maria Grazia Santini, già Dirigente di Pubblica Sicurezza, con la conduzione di Sergio Scalpelli.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter