È possibile che uno Champagne sia allo stesso tempo il simbolo per eccellenza della più alta forma di vinificazione francese e hotel di super lusso nel più esotico continente del mondo? Proprio così. È di nuovo tempo di Hotel Clicquot, il luogo che celebra l’ospitalità firmata dalla Maison più famosa del globo all’insegna della solarità e dell’ottimismo del giallo che la contraddistingue. Un progetto nel progetto, che ha avuto il suo incipit nel 2022 e che oggi è pronto per tornare a vivere con un pop-up hotel a sette stelle a Noosa, nel Qeensland australiano. Fino al 28 ottobre sarà infatti possibile soggiornare per due o tre notti piuttosto che per un periodo più lungo presso l’unico ed esclusivo Hotel Clicquot, godendo di una serie di esperienze e di vantaggi pressoché irripetibili.
Prendete l’immaginario elegante, femminile e ambizioso di questo Champagne e provate a declinarlo in una serie di servizi e di esperienze coerenti con la visione del brand ma allo stesso tempo di impatto e di interesse per la clientela. Un contenitore dove ritrovare ogni porzione di creatività, allure e iconicità di una Maison il cui fascino oggi supera quello di una qualunque bollicina per diventare vero e proprio stile di vita. Non a caso infatti, presso l’Hotel Clicquot, è possibile mangiare godendo dei menu votati al concept della Garden Gastronomy, fare picnic sulla spiaggia, oziare sorseggiando lunghi aperitivi a bordo piscina, brindare navigando nelle acque australiane, andare al cinema o farsi viziare alla SPA.
Qualora vi svegliate nel cuore della notte potrete contare su un maggiordomo fisso al vostro servizio e un team di sommelier che proverà ad esaudire i vostri desideri oltre ogni aspettativa (comprese degustazioni e tour guidati all’insegna dei segreti del vino). Ad avvalorare il progetto, e con la difficoltà di un tempo ridotto in cui ci si ritrova a operare, è bene notare le attenzioni rivolte all’ambiente e alla sostenibilità della struttura, creata appositamente per essere eco-friendly anche per ciò che riguarda i materiali, gli impianti e l’architettura.
Qui più che mai, ogni dettaglio è stato pensato secondo il Dna della Maison e tenendo bene a mente il mantra di Madame Clicquot: «Le nostre uve rosse donano il migliore dei vini bianchi». Si è cercato di puntare ad un gradino ancora più alto di lusso, esclusività e potenza visiva per cercare di diventare il sine qua non della maggior parte degli ospiti.
La marcata sensibilità verso il pianeta e l’importanza di esservi sempre più alleati hanno sottolineato la necessità sempre più urgente di riflessioni sulla vegetable-first cuisine, portando a coinvolgere due grandi interpreti della gastronomia australiana. Peter Gilmore e Martin Benn si divideranno la gestione degli ospiti nel corso del periodo di apertura dell’hotel portando in tavola la loro interpretazione della Garden Gastronomy. Il primo è titolare di due dei maggiori ristoranti della nazione, Bennelong all’interno della Sydney Opera House e Quay, premiato per il ventunesimo anno con i tre cappelli della guida Australian Good Food Guide, migliore ristorante d’Australia per tre anni e in classifica per cinque anni consecutivi tra i World 50Best Restaurant.
Non solo nella veste di chef ma anche di giardiniere e coltivatore, Gilmore nutre un profondo legame con le coltivazioni e la natura, con le stagioni e tutto ciò che in ogni periodo dell’anno la terra offre di spontaneo e non. «Ho sempre guardato alla natura come una fonte inesauribile di ispirazione per la mia cucina: uno chef dovrebbe sempre essere a contatto con gli ingredienti e rispettarli. La Garden Gastronomy è senza ombra di dubbio la mia lingua e non vedo l’ora di poter condividere con gli ospiti di Hotel Clicquot la mia personale interpretazione di questa filosofia votata al vegetale».
Il secondo protagonista invece, Martin Benn, ha aperto nel 2019 il suo Sepia, nel giro di poco tempo premiato con i tre cappelli AGFG e inserito tra i World 50Best Restaurant come The One To Watch. Benn è stato nominato Chef dell’anno per alcune tra le migliori testate internazionali e senza ombra di dubbio, coloro che avranno la possibilità di sedersi alle sue cene durante il periodo di apertura di Hotel Clicquot potranno dire di aver provato la cucina di uno dei più avanguardisti e sperimentali chef australiani degli ultimi decenni. «Non vedo l’ora di presentare il viaggio che ho preparato per gli ospiti, un omaggio come mai prima d’ora al vegetale e accompagnato da fiumi di Champagne eccellente».
A chiudere il cerchio gastronomico ci sarà anche una firma d’eccezione, presente per una sola sera e per pochissimi fortunati. Sergio Perera infatti non è conosciuto solo per essere un cuoco formatosi nei migliori ristoranti del mondo (Mugaritz, El Bulli, Arzak) ma è anche noto per essere private chef dell’attore Chris Hemsworth. Già abituato a operare in contesti super vip, l’arte culinaria di Sergio sarà proposta in pairing con gli champagne Veuve Clicquot Rosé, Rich e, ovviamente, Yellow Label.
Cosa ve ne pare di queste premesse? Come ha giustamente ribadito il Ceo Jean-Marc Gallot «Hotel Clicquot Australia è forse la quintessenza dell’ottimismo e della gioia che stanno alla base dell’attitudine della Maison». In questa frase è condensato il vero e proprio senso di questa operazione ovvero l’immersione totale – e possibilmente senza ritorno – all’interno della joie de vivre by Clicquot. Nonostante la sua natura transitoria, l’operazione Hotel Clicquot ha tutti i connotati per essere raccontata e vissuta come un’esperienza assolutamente epica per ambizioni e grandeur.