Asse Roma-LondraLa lettera di Meloni e Sunak per fermare gli sbarchi di migranti

«Sono gli Stati nazionali a decidere chi arriva in Europa, non gli scafisti e i trafficanti», scrivono. «Come possiamo prenderci cura di coloro che hanno davvero bisogno del nostro aiuto, quando i nostri sistemi di accoglienza sono così sotto pressione?»

Meloni e Sunak a Downing Street
AP Photo/Alberto Pezzali

A margine del vertice della Comunità politica europea di Granada, Regno Unito, Unione europea, Italia, Francia, Paesi Bassi e Albania hanno elaborato un piano contro il traffico di esseri umani, che intendono proporre a tutti i membri extra-Ue della comunità. Gli obiettivi sono offrire assistenza ad altri Paesi per rafforzare i propri confini, implementare nuove missioni di ricerca e salvataggio e sviluppare partenariati globali con i Paesi africani per sradicare le principali cause di migrazione.

In coda al vertice, la premier italiana Giorgia Meloni e il leader del Regno Unito Rishi Sunak hanno firmato insieme una lettera aperta – pubblicata in Italia dal Corriere della Sera – in cui spiegano perché gli sbarchi vanno fermati, spiegando di essere allineati nelle richieste all’Europa sulla difesa dei confini.

«È una crisi etica, con bande criminali che sfruttano e traggono profitto dalla miseria dei più vulnerabili», scrivono. «È una crisi umanitaria, con naufragi di imbarcazioni non sicure che quest’anno hanno già provocato oltre 2.000 vittime. Ed è una crisi europea: come ha indicato la presidente von der Leyen durante la sua visita a Lampedusa il mese scorso, sono gli Stati nazionali a decidere chi arriva in Europa, non gli scafisti e i trafficanti».

I due sottolineano di avere una «posizione comune e ora è il momento di agire. Solo fermando il flusso di migranti irregolari possiamo ripristinare la fiducia dei cittadini britannici e italiani, non solo nei nostri confini nazionali, ma anche nella cooperazione europea e internazionale. Solo fermando il flusso di migranti illegali possiamo proteggere il ruolo storico delle nostre due Nazioni come luoghi di asilo e rifugio. Come possiamo prenderci cura di coloro che hanno davvero bisogno del nostro aiuto, quando i nostri sistemi di accoglienza sono così sotto pressione?».

Meloni e Sunak dicono che la loro «determinazione nell’affrontare questo problema sta già dando risultati. Ha portato ad un cambio di passo nel dibattito in tutta Europa. Le Nazioni del nostro continente stanno riconoscendo che l’approccio attuale non funziona. È sempre più ampia la consapevolezza della necessità di una cooperazione più stretta e di misure più severe per reprimere i trafficanti di esseri umani. Per questo motivo, in collaborazione con i partner europei e del nostro vicinato, siamo aperti a discutere nuove intese volte a bloccare le partenze. Il “Processo di Roma” su sviluppo e migrazione sarà cruciale per promuovere nuovi partenariati in Medio Oriente e Nord Africa. Dobbiamo stroncare le bande di trafficanti e per questo accogliamo con favore il recente piano in dieci punti della Presidente von der Leyen che prevede iniziative in tal senso. E dobbiamo rafforzare la nostra capacità di coordinamento operativo e di condivisione delle informazioni. I partenariati del Regno Unito in materia di migrazione con Paesi come l’Albania e la Francia stanno già dando risultati e Londra sta lavorando intensamente a nuove iniziative bilaterali con partner chiave come il Belgio, la Turchia e con l’Agenzia Ue Frontex».

Ma bisogna andare molto oltre – proseguono. «I gruppi criminali stanno mettendo in campo nuove tattiche per sfuggire alla giustizia e impongono un cambio di passo nella nostra risposta, in particolare per distruggere le loro catene di approvvigionamento. E nel corso dell’incontro con la Commissione Europea e le Nazioni europee tra le più colpite dal fenomeno, che abbiamo organizzato congiuntamente, è stato concordato di sostenersi l’un l’altro nell’affrontare le sfide poste dalla migrazione illegale. Siamo orgogliosi che l’Italia e il Regno Unito stiano lavorando fianco a fianco in questo ambito, perché in questa e in molte altre aree le nostre prospettive e i nostri obiettivi sono gli stessi. Infatti, oggi siamo due tra le Nazioni più vicine in Europa».

E ancora: «Insieme abbiamo dato l’esempio per quanto riguarda l’Ucraina, come due dei più convinti sostenitori di Kyjiv sulla scena mondiale e fornendo un risoluto sostegno a 360 gradi. Il popolo ucraino sta dimostrando un coraggio straordinario nel difendere il Paese che ama contro l’aggressione illegale della Russia e ci vedrà al suo fianco per tutto il tempo necessario. Come membri della Nato, continueremo a lavorare insieme per rafforzare la sicurezza europea contro le minacce e l’instabilità, ovunque esse si presentino. Il Regno Unito e l’Italia, insieme al Giappone, hanno recentemente avviato un partenariato senza precedenti per la costruzione della prossima generazione di caccia da combattimento, per rafforzare la nostra difesa collettiva e creare al contempo posti di lavoro e crescita per le nostre economie».

E poi, scrivono in conclusione, «nel corso del prossimo autunno, ci incontreremo di nuovo quando il Regno Unito ospiterà il primo Vertice globale sulla sicurezza dell’Intelligenza artificiale. E nel 2024, con la Presidenza italiana del G7 e il Regno Unito che ospiterà il prossimo vertice della Comunità Politica Europea, metteremo tematiche pressanti come queste – dalla migrazione illegale alla guerra in Ucraina all’Intelligenza artificiale – in cima all’agenda internazionale. Insieme, il Regno Unito e l’Italia stanno ricercando soluzioni strutturate e di lungo periodo alle maggiori sfide globali con cui ci confrontiamo. È per questo che al Vertice di ieri ci siamo concentrati sulla migrazione illegale ed è per questo che siamo determinati a fare tutto il necessario per fermare le bande criminali, a porre fine a questa crisi etica e umanitaria una volta per tutte e a ripristinare la legalità in ambito migratorio».

 

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