A novantacinque anni è morto Frank Borman, il primo astronauta ad aver orbitato intorno alla Luna. Fu il comandante della storica missione Apollo 8, partita il 21 dicembre 1968 da Cape Canaveral, la prima a raggiungere la Luna dopo un viaggio di tre giorni in cui com trecentottantamila chilometri nello spazio: un trionfo della tecnologia e dell’ingegneria spaziale. Durante il viaggio, l’equipaggio formato da Borman, William Anders e James Lovell ha fornito al mondo una delle immagini più iconiche dell’era spaziale: l’Earthrise, immortalata mentre l’equipaggio orbitava sopra il lato nascosto della Luna.
La missione Apollo 8 non solo ha dimostrato la capacità umana di viaggiare nello spazio profondo, ma ha anche gettato le basi per le future esplorazioni lunari. Borman, con il suo coraggio e la sua leadership, ha aperto la strada per i successi futuri della NASA, inclusa la celebre missione Apollo 11, che ha portato l’uomo sulla Luna il 20 luglio 1969. «Frank conosceva il potere dell’esplorazione che unisce l’umanità quando disse: “L’esplorazione è davvero l’essenza dello spirito umano”, Il suo amore per l’aviazione e l’esplorazione è stato superato solo dal suo amore per sua moglie Susan», si legge nel necrologio pubblicato nel sito della Nasa,
Nato il 14 marzo 1928, Borman diventò astronauta nel secondo gruppo della NASA nel 1962. «Frank ha iniziato la sua carriera come ufficiale dell’aeronautica americana. Il suo amore per il volo si è rivelato essenziale attraverso le sue posizioni come pilota di caccia, pilota operativo, pilota collaudatore e assistente professore. La sua eccezionale esperienza e competenza lo hanno portato a essere scelto dalla NASA per unirsi al secondo gruppo di astronauti. Oltre al suo ruolo fondamentale di comandante della missione Apollo 8, è un veterano di Gemini 7, trascorrendo quattordici giorni in orbita terrestre bassa e conducendo il primo rendez-vous nello spazio, arrivando a pochi metri dalla navicella spaziale Gemini 6»