Nessuna treguaIsraele si assumerà la responsabilità della sicurezza a Gaza, dice Netanyahu

In una intervista esclusiva sul canale americano Abc, il premier israeliano ha annunciato che una volta terminata la guerra contro Hamas le forze armate israeliane gestiranno la Striscia di Gaza per un tempo indefinito

LaPresse

Israele manterrà per un tempo indefinito la responsabilità generale della sicurezza nella Striscia di Gaza una volta terminata la guerra contro Hamas e non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi catturati dal gruppo terroristico palestinese il 7 ottobre. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un’intervista esclusiva con il conduttore di “World News Tonight” della ABC News, David Muir. Netanyahu ha spiegato che Israele manterrà la sicurezza nella Striscia «Perché abbiamo visto cosa succede quando non ce l’abbiamo. Quando non abbiamo questa responsabilità per la sicurezza, ciò che abbiamo è l’esplosione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare». Durante l’intervista il premier israeliano ha ammesso di essere in parte responsabile nel non aver previsto l’attacco a sorpresa di Hamas che ha ucciso più di millequattrocento israeliani il 7 ottobre, annunciando una indagine interna approfondita una volta terminata la guerra: «Saranno domande molto dure le domande che verranno poste e io sarò tra i primi a rispondere. Non ci sottrarremo. La responsabilità del governo è quella di proteggere il popolo e, chiaramente, questa responsabilità non è stata rispettata»

Lunedì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha pressato Netanyahu sulla opportunità di un cessate il fuoco temporaneo per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, ma non è stato raggiunto alcun accordo.«Ostacolerebbe il nostro sforzo per liberare gli ostaggi, perché l’unica cosa che funziona con questi criminali di Hamas è la pressione militare che stiamo esercitando.Se parliamo di brevi pause tattiche, un’ora qui, un’ora là, le abbiamo già avute in passato, suppongo, per verificare le circostanze al fine di consentire l’ingresso di merci, di beni umanitari, o l’uscita dei singoli ostaggi. Ma non credo che ci sarà un cessate il fuoco generale», ha spiegato il premier israeliano alla ABC.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha discusso lunedì con Netanyahu la possibilità di ottenere presto un cessate il fuoco, senza raggiungere un accordo. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha dichiarato che i colloqui in questo senso sono ancora nella fase iniziale e non riguardano solo una possibile tregua: «Stiamo discutendo con le nostre controparti israeliane su come dovrebbe essere la governance a Gaza dopo il conflitto e non credo che sia stata trovata una soluzione in un senso o nell’altro su chi farà cosa e per quanto tempo. È una discussione attiva che stiamo portando avanti non solo con Israele, ma anche con altri partner nella regione, perché è chiaro che qualunque sia l’aspetto finale della vicenda, non potrà tornare a quella del 6 ottobre».

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