Rinascimento fucilatoL’omaggio de Linkiesta Festival a Victoria Amelina

Sul palco del Teatro Franco Parenti, Yaryna Grusha, Kateryna Zarembo, Paolo Giordano e il direttore Christian Rocca hanno ricordato la scrittrice ucraina uccisa da un missile russo, premiata come donna europea dell’anno de Linkiesta. Il patrimonio culturale ucraino è un target costante di Mosca: a noi il compito di proteggerlo e tramandarlo

Lorenzo Ceva Valla

L’ultimo panel de Linkiesta Festival 2023 si è aperto con una poesia letta dai membri di PEN Ukraine in ricordo della scrittrice e poetessa ucraina Victoria Amelina, donna europea dell’anno de Linkiesta. Nel 2021 ha vinto il premio letterario Joseph Conrad per le sue opere in prosa. È anche stata finalista del premio dell’Unione europea per la letteratura e del Premio UN Women in Arts. Nel 2022 ha documentato l’invasione russa in Ucraina e fondato un festival letterario in un piccolo villaggio del Donbas, New York. “Vika” è morta l’1 luglio 2023 all’età di 37 anni nell’ospedale Mechnikov di Dnipro: pochi giorni prima era rimasta ferita da un raid russo mentre si trovava in un ristorante di Kramatorsk, città dell’Ucraina orientale. 

Sul palco del Teatro Franco Parenti, Yaryna Grusha, coordinatrice di Slava Evropi de Linkiesta e amica di “Vika”, ha preso la parola per ricordare la scrittrice e sottolineare l’importanza di proteggere, tramandare e approfondire i suoi scritti: «Dobbiamo continuare a parlarne, anche se è difficile usare il passato. Victoria Amelina è entrata nella letteratura ucraina nel 2014 dopo aver lasciato il settore informatico. Già con il suo primo romanzo ha stabilito i paletti del suo lavoro: storia dell’Ucraina, giustizia, storia delle donne. Ora c’è l’interesse di una casa editrice italiana a tradurre il secondo romanzo di Victoria».

Yaryna Grusha ha aggiunto che, a volte, «Victoria sentiva il bisogno di fare passi concreti nel momento in cui le parole perdevano la loro efficacia. Durante la pandemia, ad esempio, faceva arrivare farmaci dall’America. È poi stata anche a Bruxelles a parlare dei crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina». 

«Vika aveva sempre la battuta pronta – ricorda Yaryna Grusha –, aiutava a mantenere alto lo spirito e ad andare avanti nei momenti difficili. Ha parlato alle donne ucraine, ha raccolto le loro testimonianze. Quando ho visto i file del suo ultimo lavoro non finito, ho capito le vere conseguenze della guerra: la cancellazione di testimonianze fondamentali per la nostra cultura, che viene sempre interrotta dalla mano della Russia. È nostra responsabilità non dimenticare il suo impegno, ricordare la storia delle donne e continuare il suo lavoro per il festival di New York. Infatti, PEN Ukraine quest’estate ha raccolto dei fondi per realizzare una scuola di scrittura sulle montagne dei Carpazi. La scrittura aiuta a liberarsi, a superare i traumi». 

In collegamento è poi intervenuto lo scrittore Paolo Giordano: «Victoria Amelina era una delle prime persone con cui ho parlato in collegamento nei giorni successivi all’invasione. Colgo anche l’occasione per ringraziare pubblicamente Yaryna, che da traduttrice e autrice sta tramandando l’esperienza della guerra e di una persona che non esiste più. Secondo me c’è stato un prima e un dopo la morte di Victoria Amelina. Questo evento ha annullato ogni mio grado di separazione con il conflitto, perché con Victoria avevamo una serie di conoscenze in comune»

Giordano ha poi ricordato il suo viaggio in Ucraina, che ha ricalcato le tappe della scrittrice uccisa da un raid russo nell’estate 2023: «Il mio viaggio in Ucraina è stato proprio in nome di Victoria: ho ricostruito il suo tragitto. Infatti, il primo posto che ho visitato quando sono tornato a Leopoli è stato il cimitero dove lei è sepolta. Il punto di arrivo del mio viaggio è stato il piccolo villaggio di New York, nel Donbas, dove Victoria ha fondato il suo festival letterario». 

Tra gli ospiti del panel c’era anche l’autrice e analista politica Kateryna Zarembo: «Victoria è stata una rappresentante del nostro rinascimento, un rinascimento fucilato. La cultura ucraina è stata privata per sempre di un’eredità che non vedrà mai la luce. Non conoscevo Victoria di persona, nonostante le chiacchierate sui social. Per me la sua morte vuol dire che, di nuovo, questo sforzo di tramandare la cultura ucraina è stato interrotto dalla Russia, esattamente com’era successo nel 2014. Noi ucraini siamo un popolo che vuole vivere in pace, e dall’altra parte c’è un popolo che ci priva delle persone in grado di avviare questo rinascimento».

«È molto importante – ha aggiunto Paolo Giordano – riaprire la discussione sul patrimonio culturale ucraino, che è un target specifico dell’invasione russa. I luoghi di cultura e il patrimonio storico-culturale sono degli obiettivi specifici di Mosca. La morte di Victoria Amelina è un faro da tenere acceso per ricordare la devastazione del patrimonio culturale ucraino. È un tema che dovrebbe far parte dell’alfabetizzazione di base su questa guerra». 

L’appuntamento, dedicato alle donne e agli uomini di cultura uccisi durante il conflitto in Ucraina, si è chiuso con la cerimonia che ha consegnato a Victoria Amelina il premio di Donna europea dell’anno de Linkiesta, custodito nelle mani di Yaryna Grusha. 

«In vista del voto in Europa, dobbiamo ricordare ogni giorno le testimonianze fornite dagli ucraini. Le democrazie liberali devono creare un fronte comune e continuare a sostenere l’Ucraina», ha detto Carlo Corazza, rappresentante in Italia del Parlamento europeo. Durante la cerimonia è salita sul palco anche Claudia Colla, rappresentante della Commissione europea per il Nord Italia e direttrice dell’Ufficio di Milano: «Vorrei ringraziare Christian Rocca perché ha chiamato persone che hanno dato voce a Victoria Amelina in modo commovente. Le istituzioni europee hanno condannato fermamente l’invasione russa, ed è importante ricordalo. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata sei volte in Ucraina, ricordando l’importanza di una prospettiva di integrazione all’interno dell’Unione europea. La pace è stata uno dei valori fondanti dell’Unione europea, che è molto più di un’unione economica».

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club