Follow the moneyBloccati i conti italiani della rete di Hamas, pronta una missione navale a Gaza

Poste e Paypal hanno congelato le transazioni intestate a Mohammed Hannoun e alla sua associazione collegata al gruppo terroristico palestinese che organizza nel nostro paese finte attività umanitarie come copertura per inviare risorse ai militari nella Striscia

LaPresse

Mentre continua l’offensiva israeliana nella striscia di Gaza contro Hamas, in Europa e negli Stati Uniti si combatte un’altra battaglia contro l’organizzazione terroristica: quella dei finanziamenti. La rete economica, associativa e bancaria, che per anni ha prosperato tra la complicità e la sottovalutazione di ampi settori della società occidentali, dopo gli attacchi del 7 ottobre, hanno ricevuto un nuovo impulso investigativo.

Come avevamo raccontato su queste pagine, l’Italia è una meta ambita per creare stabili basi di propaganda e nel triangolo Genova-Torino-Milano, la Fratellanza Musulmana ha nel corso degli anni scorsi inserito uno dei suoi dirigenti europei di primo piano, Mohammed Hannoun, divenuto numero uno del network europeo associativo di Hamas, dopo che il leader Abu Rashid è stato arrestato nei Paesi Bassi per finanziamento illecito a organizzazioni terroristiche. Hannoun, in queste settimane, ha intensificato la sua attività tra le piazze settimanali per la Palestina e le tante iniziative di raccolte fondi per Gaza, attività teoricamente umanitaria che però viene utilizzata come cavallo di Troia per far arrivare risorse all’ala militare nella Striscia.

In Italia Hannoun utilizza vari vettori associativi tra cui l’Associazione di Solidarietà col popolo palestinese che è stata destinataria di altri provvedimenti restrittivi nel mondo bancario. Infatti, dopo aver visto chiudersi nel 2021, un conto da Unicredit per movimentazioni sospette, la scorsa settimana è stata destinataria di un doppio ban.

Prima Poste Italiane ha chiuso unilateralmente il proprio rapporto e subito dopo PayPal e tutti gli operatori di pagamento internazionali tra cui Visa, Mastercard e American Express hanno bloccato le transazioni intestate ad Hannoun e alla sua associazione. Le motivazioni, secondo indiscrezioni, sarebbero costituite da un quantitativo ingente di denaro che sarebbero arrivato da soggetti a loro volta oggetto di sanzioni e da alcune entità legate all’Iran. Ovviamente l’architetto Hannoun, nei giorni scorsi, ha stigmatizzato l’accaduto prendendosela contro Israele e contro quei giornalisti “sionisti” al soldo del Mossad.

L’unico conto a rimanere aperto a nome dell’associazione è al momento quello presso Credit Agricole. Ma sarebbe questione di giorni e la decisione dell’istituto francese dovrebbe armonizzarsi a quella degli altri istituti di credito anche per evitare di finire nuovamente nell’occhio del ciclone come avvenne nel 2014 quando i transalpini si trovarono al centro di un’inchiesta internazionale insieme ad Arab Bank accusati di finanziare e dare ospitalità proprio ad Hamas.

Nonostante la difficoltà operativa che sta riscontrando con le banche, Hannoun e soci non si scoraggiano e puntano ad aprire un nuovo fronte “umanitario”; sembra infatti che l’Ong turca “Mavi Marnara” dopo anni di inattività stia preparando una nuova missione per la flotta di Gaza Freedom Flottilia, che attraverserebbe tutti i maggiori porti europei. Le mete prescelte per l’Italia sarebbero Genova e Napoli dove transiterebbero beni di prima necessità e denaro che una volta in Turchia potrebbero trovare una via più veloce verso Hamas. In questi giorni sono in corso riunioni in tutta Europa e prima della fine del mese sarà annunciata la missione.

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