«Voglio che tutti siano pronti a essere flessibili e ad accettare il compromesso. Ho detto a tutti di non presentarsi con dichiarazioni preparate e senza posizioni pregiudiziali. Voglio davvero che tutti superino gli interessi personali e inizino a pensare al bene comune». A poche ore dalla chiusura della Cop28 di Dubai, prevista per domani, il presidente Sultan Al Jaber ha riunito i ministri degli oltre i 190 Paesi che partecipano ai negoziati.
Una mossa teatrale, come spiega Repubblica, pensata per provare a sbloccare lo stallo sulle trattative che rischia di far fallire la 28esima Conferenza sul clima, a poche ore dalla sua conclusione. Lo scoglio su cui si sono arenate le delegazioni è l’uscita – phase out – dai combustibili fossili. Ovvero l’abbandono, graduale ma definitivo, di carbone, petrolio e gas. Mai come come questa volta ci è arrivati così vicino.
Proprio nella Cop organizzata in un Paese produttore di greggio e presieduta da un petroliere – Al Jaber è ad della compagnia petrolifera nazionale degli Emirati Adnoc – si è creata una larghissima maggioranza di Paesi che vuole il phase out dei combustibili fossili. «Abbiamo avuto colloqui con l’America Latina, il Nordamerica, l’Asia, l’Africa, le Piccole isole… C’è una super-maggioranza di Paesi che spinge per il traguardo più ambizioso», ha raccontato l’Inviato Ue Wopke Hoekstra. «Rappresentano la stragrande maggioranza dei Paesi e dei popoli della Terra».
Ma nelle Cop le decisioni si prendono all’unanimità. E basta un voto contrario a far fallire gli accordi. Il problema vero si chiamano Iran e Russia, che si muovono insieme all’Arabia Saudita. Per questi Paesi produttori ed esportatori di petrolio, impegnarsi per il phase out rappresenta una minaccia alle loro economie. In una lettera, non a caso, l’Opec ha invitato i suoi membri a bloccare qualsiasi testo contenesse un riferimento ai combustibili fossili.
A preoccupare sauditi, iraniani e russi è anche la Cina. Nelle ultime ore, l’Inviato speciale di Pechino per il clima Xie Zhenhua ha dialogato lungamente con il suo omologo americano Kerry. I due si erano visti anche prima di Cop28. Xie ha auspicato che nel documento finale le nazioni si impegnino a sostituire i combustibili fossili con le energie rinnovabili e ha lasciato intendere che nel testo ci dovrà essere un riferimento esplicito alle fonti fossili e al loro abbandono. Sarebbe una svolta epocale. E la Cop28 di Dubaivpasserebbe alla storia.