Kyjiv in EuropaMetsola insiste per aprire i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue entro fine anno

La presidente del Parlamento europeo prosegue il suo viaggio nel Sud Italia e si dice preoccupata della cosiddetta «fatica» dell’Europa nel sostegno agli ucraini. «All’inizio abbiamo detto che avremmo sostenuto l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario e dobbiamo mantenere quella promessa», spiega. «Non farò concessioni verso Putin per tutto il tempo che sarà necessario»

AP/Lapresse

«L’errore fatto nelle passate campagne elettorali sull’immigrazione è che non ne abbiamo veramente mai discusso, perché facendolo temevamo di perdere quel centro europeo che è così fragile. La mia risposta a ogni populismo, a quelli che dicono non deve entrare nessuno e a quelli che dicono facciamo entrare tutti, è una legge completa ed equilibrata nel definire ciò di cui la nostra società ha bisogno e stabilire il principio che nessuno dev’essere lasciato da solo».

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola prosegue il suo viaggio nel Sud Italia attraverso Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Intervistata dal Corriere, parla di immigrazione e del pericolo dell’avanzamento delle destre estreme, in vista delle elezioni europee del 2024. Ma anche dell’Ucraina, spingendo per l’apertura dei negoziati formali di adesione all’Ue.

«Dal punto di vista del Parlamento europeo siamo molto soddisfatti di essere riusciti a sbloccare uno stallo che durava da anni», spiega Metsola. «Già questa settimana avremo il trilogo con Commissione e Consiglio sugli strumenti legislativi del nuovo Patto sull’immigrazione che vertono su asilo, sicurezza e solidarietà. Il fatto che ci sia una maggioranza in Consiglio che auspicabilmente porterà a un accordo è la risposta a quei cittadini europei che nelle elezioni del 2019, compresi quelli italiani, misero le migrazioni in cima alle loro preoccupazioni. Per loro il problema non poteva essere risolto a livello nazionale ma europeo. Abbiamo un pacchetto, forse non perfetto ma che sicuramente segna un decisivo miglioramento rispetto al sistema attuale che semplicemente non funziona». E aggiunge: «Tenendo conto di come le forze estremiste hanno sfruttato il tema migratorio a loro vantaggio, ha senso per noi discuterne oggi apertamente, capendo gli errori del passato e offrendo soluzioni. I Paesi come l’Italia, che sono stati abbandonati, sono stati anche esonerati da responsabilità. E non è questo di cui abbiamo bisogno dall’Europa, che deve lavorare in solidarietà ma assicurando la piena sicurezza delle sue frontiere. Voglio concludere dicendo che il fine ultimo di ogni politica migratoria è di salvare vite umane e prevenire la morte delle persone».

Sull’accordo tra Italia e Albania in materia di immigrazione, Metsola spiega che «se possiamo trovare soluzioni che comprendono il completamento delle richieste di asilo fuori dai confini dell’Ue, dobbiamo prenderle in considerazione. È in linea con quanto dicono le organizzazioni internazionali per alleviare la pressione migratoria sui Paesi europei del Sud del Mediterraneo. Saremo in grado di valutare questo accordo quando verrà implementato. La Commissaria europea ha detto che si tratta di una intesa fuori dalle competenze dell’Ue. Per noi Parlamento è importante che le norme europee sul rispetto dei diritti umani vengano rispettate e saremo vigili al riguardo».

Anche il Green deal «sarà un tema importante della campagna elettorale. Ci sono differenze enormi fra gli Stati membri. Ma non dobbiamo farci illusioni: nel momento in cui sleghiamo le ambizioni ambientaliste dal loro impatto economico e sociale sulle popolazioni che non capiscono, non se lo possono permettere o non lo vogliono, questi saranno preda della crescente retorica populista contro i cambiamenti climatici. Sono pragmatica: riconosco la necessità delle leggi che ci sono state sottoposte, sono contenta dell’impatto avuto dal Parlamento europeo, ma occorre dare margini di flessibilità a quei Paesi che non riescono a centrare gli obiettivi e stare attenti che, nell’implementazione di quelle leggi, gli standard che ci vogliamo dare non ci portino a perdite di competitività nei confronti di altri Paesi non vincolati da quelle norme».

E sull’Ucraina, in questa fase critica della guerra, spiega: «Il meglio che possiamo fare è che la prossima settimana il Consiglio europeo mandi un forte segnale politico, aprendo la strada a negoziati formali di adesione con Kyjiv». Non tutti sono d’accordo, è vero. Ci sono negoziati in corso. «Ma ci siamo trovati in una situazione analoga con le sanzioni alla Russia e penso che ci siano buone prospettive».

Metsola si dice preoccupata della cosiddetta «fatica» dell’Europa nel sostegno all’Ucraina. «Intanto per l’Europa è una sfida finanziaria enorme. Si aggiunge allo sforzo fatto per il Next Generation EU che ora mette pressione sui debiti nazionali. Ma la fatica inizia con i leader politici. All’inizio abbiamo detto che avremmo sostenuto l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario e dobbiamo mantenere quella promessa. Come presidente del Parlamento europeo, non farò concessioni verso Putin per tutto il tempo che sarà necessario. Continuerò a lavorare e combattere, insieme alla grande maggioranza del Parlamento, con la speranza che prenderemo entro quest’anno la decisione politica di aprire le trattative di adesione, vero segnale che non siamo preda di alcuna fatica».

E alle critiche di Salvini contro l’Europa risponde diplomaticamente: «Ho ottimi rapporti con tutti gli europarlamentari italiani, di tutti gli schieramenti politici. Ho grande rispetto per il lavoro che svolgono, possiamo non essere sempre d’accordo su tutto, ma questo rispetto per me è sacrosanto. Perché sono stati eletti dai cittadini italiani. Vengo in Italia con il messaggio di unire le persone, di avvicinare l’Europa ai cittadini, che è quello che tutti vogliamo. Sono qui per ascoltare, perché capisco le frustrazioni dei cittadini in alcuni dei nostri processi decisionali, voglio essere onesta su dove abbiamo fatto bene e dove possiamo fare meglio, e soprattutto voglio aiutare a trovare soluzioni costruttive».

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