Chi meglio di una donna affermata e di successo, proprietaria di un brand urban e contemporaneo come Stella McCartney poteva sposare i valori di una delle Maison de Champagne più famose al mondo?
«Sono davvero entusiasta di far parte di questa innovativa partnership tra una casa di moda e una Maison de Champagne, legate dalla comune passione per la sostenibilità, la lavorazione artigianale e l’innovazione. Questa collaborazione costituisce il perfetto connubio tra la mia visione cruelty-free e gli straordinari ingredienti naturali di Veuve Clicquot» ha affermato la proprietaria del brand.
L’oggetto di interesse riguarda lo studio innovativo che ha portato alla creazione di un’alternativa pioneristica alla pelle animale, realizzata con gli scarti dell’uva provenienti dai vigneti di proprietà di Veuve Clicquot. Un progetto di lungo termine, con visioni comuni tra i due marchi e un impegno verso la sostenibilità, la circolarità e le pratiche rigenerative messe in atto reciprocamente.
Dagli scarti delle vendemmie è stato realizzato un materiale lavorabile a mano e plasmabile per la realizzazione di una serie di accessori firmati Stella McCartney, una selezione dei quali ha debuttato nella sfilata Estate 2024 durante la Paris Fashion Week. La differenza con il materiale vero, di pelle animale, è pressoché impercettibile e i risultati sono incredibili.
Le uve vengono coltivate con le pratiche dell’agricoltura rigenerativa, che contribuisce al ripristino della biodiversità locale e alla salute del suolo. L’uva (il raspo per l’esattezza) viene raccolta a mano per garantire la massima qualità del materiale e preservare le stesse attenzioni riposte nella produzione del vino, anche sul materiale destinato a produzioni di secondo livello.
Stella McCartney utilizza l’alternativa Veuve Clicquot a base di uva per realizzare tre iconiche borse Frayme, un portabottiglie per contenere una bottiglia di Veuve Clicquot Yellow Label e due sandali Elyse, che presentano una zeppa in sughero riciclato, raccolto da Veuve Clicquot in un mix di rifiuti pre e post consumo nelle sue cantine di Reims. Gli accessori saranno disponibili a breve per il pre-ordine e successivamente in consegna a marzo 2024.
Entrambe le Maison sono state fondate da autentiche pioniere, capaci di rivoluzionare e cambiare i loro rispettivi campi d’azione, con una tradizione fortemente radicata nella lavorazione artigianale, nella passione e nelle innovazioni che hanno creato nuove e migliori possibilità. Se Stella McCartney viene considerata una delle stiliste più animal free e rivoluzionarie del panorama odierno, allo stesso tempo Madame Clicquot è stata capace di grandi innovazioni, quali la forma odierna delle bottiglie e il concetto stesso del remuage.
«Questa collaborazione con Stella McCartney rappresenta il nostro impegno per un futuro più responsabile. Dai vigneti all’innovazione dei prodotti, la nostra forza trainante si articola in un’idea di progresso condiviso, aperto e collettivo» ha dichiarato il Ceo della Maison francese, Jean-Marc Gallot.
Le connessioni tra settori diversi sono sempre più frequenti e sarà sempre più possibile trovare punti di incontro laddove visioni illuminate e legate al progresso, al pianeta e alla creazione di prodotti sempre più in sintonia con la natura e la sostenibilità sapranno imporsi sulle tradizionali logiche di mercato. Chissà che tra qualche tempo non potremo vestire abiti realizzati dalle lavorazioni di scarti d’uva, terricci dismessi e foglie essiccate.
Courtesy immagini Veuve Clicquot