Spirito urbanoTre nuove aperture top secret a Vienna, Parigi e Bruxelles

Dal Wien Museum a Maison Gainsbourg a Parigi, passando per il Belgian Beer World: sono tutti in edifici con una storia importante alle spalle e che, chiusi, attendevano una nuova vita

Maison Gainsbourg a Parigi (Courtesy of Saint Laurent)

Cos’hanno in comune il Wien Museum, Belgian Beer World a Bruxelles e Maison Gainsbourg a Parigi? Il valore di incarnare lo spirito delle città in cui sono e un certo elemento di segretezza. Il museo viennese, chiuso da anni, è sito in un angolo appartato della grande Karlsplatz, piazza “laboratorio” della capitale austriaca. Perché da un lato affaccia sulla piazza il palazzo della celebre Secessione, progettato dall’architetto Olbrich allievo di Otto Wagner e caratterizzato da forma e stili rigorosi, in contrasto con l’architettura eclettica in voga nel periodo della sua costruzione. Ed esattamente di fronte c’è l’edificio della Kunsthalle, padiglione separato della Kunsthalle al MuseumsQuartier, che presenta mostre temporanee in un cubo di vetro. 

Il Wien Museum racconta la storia della capitale austriaca dall’antichità ai giorni nostri e s’inserisce in questa scia di edifici dalla portata innovativa affacciati su Karlsplatz. Anche se, secondo alcuni, l’ampliamento cui è stato sottoposto è andato un po’ oltre; perché, pur partendo da un’architettura del 1959, progettata dall’architetto Oswald Haerdtl e sottoposta a vincolo di tutela, la ristrutturazione ha aggiunto un volume in altezza con un piano quasi completamente in vetro, che ha significato quasi il raddoppio della superficie espositiva. 

Courtesy of Wien Museum

Sulla parte originaria dell’edificio è stato costruito un cubo di cemento a vista, una sorta di grande cappello grigio, destinato a ospitare mostre temporanee e, tra le due parti, la vecchia e la nuova, è stato creato uno spazio aperto, fruibile come terrazza. A seconda dei punti di vista, questo spazio intermedio alleggerisce visivamente la struttura in cemento, o la appesantisce ancora di più. Certo è che l’architettura leggera del progetto, originario di Haerdtl, è andata persa; almeno guardando il Wien Museum dall’esterno. Perché all’interno, forse grazie alle linee contemporanee seguite, l’edificio conserva una certa grazia.

Vera e propria icona architettonica di Bruxelles dall’alto del suo stile da tempio greco arricchito da sculture, il Palais de la Bourse, malgrado la posizione centralissima, risulta segreto per molti brussellesi nei suoi interni. Essendo stato perlopiù un edificio di servizio, cioè il centro finanziario della città, in funzione fino al 2015. L’idea di farne il Belgian Beer World, quindi, lo apre, dopo circa centocinquanta anni – è stato costruito tra il 1868 e il 1873 – dalla sua nascita, agli abitanti della capitale belga. 

Belgian Beer World (courtesy of RCA Bourse Beurs)

Raccontando in modo interattivo la storia della birra in Belgio dal Medio Evo ad oggi, soffermandosi ad esempio sugli ingredienti e sulle birre d’abbazia – trappiste – molto famose, il Belgian Beer World narra le vicende dello stesso paese, vista l’importanza sociale che ha significato la birra in Belgio, oltre che essere una delle sue industrie più importanti. Circa un centinaio di birrifici belgi sono stati coinvolti in questo centro espositivo, e tre studenti della Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles insieme a tre ex studenti, hanno preso parte alla realizzazione della scenografia nella sala principale dell’edificio. Interagendo poi con un birraio virtuale si possono scoprire i diversi sapori e metodi di produzione delle birre in Belgio. Fanno parte del restaurato Palais de la Bourse anche un ristorante, spazi per il co-working e lo Sky Bar sul tetto, che offre una bella vista sulla città, anch’essa poco nota.

La terza nuova apertura, a Parigi, è quella di una casa leggendaria. Al 5 bis di rue de Verneuil, dove hanno vissuto Serge Gaisbourg, il più famoso cantante e autore francese del XX secolo scomparso nel 1991, la moglie Jane Birkin, scomparsa la scorsa estate, e le figlie Kate e Charlotte. I muri esterni della casa che danno sulla strada sono tuttora ricoperti di parole, disegni e graffiti realizzati da fan o semplici passanti che hanno voluto lasciare un ricordo. La visita di Maison Gainsbourg è emozionante: guidati dalla voce di Charlotte Gainsbourg – cui si deve l’iniziativa trentennale dell’apertura della casa – per mezzo di un sistema di cuffie, si visitano i luoghi su due piani che sono stati anche fonte d’ispirazione per l’artista. Intimi gli spazi, così come le modalità della visita: si entra due alla volta, ad intervalli di dieci minuti. 

 

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Le camere da letto di Serge e di Jane, i rispettivi studi con le opere d’arte di quest’ultima, il soggiorno e la cucina, tutto appare intatto. Di fronte all’abitazione è stato aperto, al 14 di rue de Verneuil, un piccolo museo, parte integrante della Maison. Vi trova posto la collezione permanente, della quale fanno parte fotografie, documenti, vestiti ma anche opere d’arte, come La Chasse aux Papillons di Salvador Dalì. Nel sottosuolo, invece, si allestiscono esposizioni temporanee dedicate ad eventi o temi legati alla vita dell’artista. C’è anche un café, che la sera diventa piano-bar, la Gainsbarre, ispirato ai primi anni della carriera musicale di Serge Gainsbourg.

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