Otto mesi dopo l’alluvioneFischi e contestazioni per Meloni in Emilia-Romagna

La premier ha firmato l’accordo tra governo e Regione sul fondo Sviluppo e coesione, che garantisce quasi 687 milioni per la ricostruzione e la prevenzione. Ma alcuni manifestanti hanno contestato il vertice con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: «Passerella elettorale»

Lapresse

In Emilia-Romagna, dopo l’alluvione dello scorso maggio, la ristrutturazione pubblica è partita, pur scontando alcuni ritardi iniziali, mentre quella privata dipende ancora dalle risorse di imprese e famiglie. E così la visita a Forlì della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a distanza di otto mesi dall’ultima volta, viene contestata dai cittadini locali.

In Piazza Saffi, un centinaio di manifestanti vittime dell’alluvione, contestava il vertice liquidandolo come una «passerella elettorale». Durante l’incontro bilaterale, scrive l’Ansa, «si è parlato del sostegno dell’Europa alla ricostruzione nei territori colpiti dal maltempo dello scorso maggio, ma anche di altri temi, di stretta attualità e di prospettiva, rinsaldando il rapporto tra l’Italia e unione Europea. E rinsaldando anche il rapporto personale fra le due leader, anche in vista di quello che potrebbe succedere dopo le prossime elezioni europee».

La presidente della Commissione ha promesso che l’Unione europea aiuterà i territori feriti a «rimettersi in piedi e a essere più resilienti. Lo stiamo facendo e lo faremo ancora di più». La mano tesa di Bruxelles si vede anche nella disponibilità europea a sostenere il rilancio dei territori alluvionati grazie a una revisione del Pnrr, che consentirà all’Italia di investire 1,2 miliardi in particolare sulla difesa idraulica e il ripristino di viabilità e infrastrutture. «L’Italia è assolutamente in linea con la tabella di marcia: metà dei fondi è stata già erogata e questa è una bellissima notizia», ha detto von der Leyen sul Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano.

Prima della visita a Forlì, al mattino, Meloni è stata nella sede della Regione Emilia-Romagna, accompagnata dal ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, per la firma del nuovo accordo sul Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, che garantisce investimenti per quasi seicentottantasette milioni di euro sul territorio. La presidente del Consiglio ha incontrato il governatore Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Matteo Lepore e il prefetto di Bologna Attilio Visconti. «L’Emilia-Romagna è la settima Regione a firmare l’accordo di Coesione, ma noi arriveremo a tutte le Regioni». I fondi stanziati comprendono complessivamente novantadue progetti con poche grandi priorità, ha detto la premier.

Come riporta Repubblica, in Emilia-Romagna nel maggio 2023 sono caduti 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua, con sessantamila frane censite, di cui trecentocinquanta di grandi dimensioni. Si calcola che le imprese danneggiate siano tra le quindicimila e le ventimila, con sessantamila edifici coinvolti. La stima dei danni provocati dall’alluvione secondo la Regione è di 8,8 miliardi, di cui 4,5 al patrimonio pubblico e oltre quattro miliardi per i privati. Una stima inizialmente fonte di polemiche tra Regione e governo, ma che poi è stata inserita dallo stesso esecutivo nella lettera con cui è stato richiesto l’accesso ai fondi di solidarietà europei. Finora i soldi stanziati sono stati circa quattro miliardi, cui si sono aggiunti di recente settecento milioni per il credito d’imposta.

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