La Russia ha lanciato cinquecento tra missili e droni contro l’Ucraina negli ultimi cinque giorni, provocando decine di vittime. Lo scorso 29 dicembre, ad esempio, sono morte almeno trentadue persone a Kyjiv durante uno dei più grandi attacchi aerei mai visti in questa guerra. Ma ci sono state vittime anche a Kharkiv, Zaporizhzhia, Odessa e persino a Lviv, all’estremità occidentale dell’Ucraina.
Questa nuova escalation segna una nuova fase nel conflitto e in particolare degli attacchi di Mosca. Come scrive la Bbc, l’Ucraina non vedeva attacchi così pesanti dall’inizio della guerra. Ma a essere cambiata non è solo la portata degli attacchi. Adesso sembra esserci anche un nuovo disegno tattico.
L’attacco del 2 gennaio a Kyjiv è durato sei ore. I russi hanno lanciato un’ondata di droni sulla capitale. L’aeronautica ucraina ha detto di essere riuscita ad abbatterli tutti, erano trentacinque. Poi però sono arrivati gli attacchi missilistici e sono riusciti a penetrare le difese della capitale. Il Cremlino ha lanciato diversi tipi di missili: ipersonici, cruise, balistici. E li ha lanciati con rotte e traiettorie diverse dal solito. «Stanno cercando di trovare un modo migliore per rompere i nostri sistemi di difesa aerea e rendere il loro attacco più efficiente», ha detto alla Bbc Oleksandr Musiyenko del Centro ucraino per la ricerca legale militare.
Sembra anche che la Russia abbia cambiato bersaglio rispetto alle abitudini di questo stesso conflitto. Il 29 dicembre ha puntato le armi contro le città di tutto il Paese, mentre il 2 gennaio ha mirato solo su Kyjiv e Kharkiv. E poi anche la preparazione a questi attacchi sta cambiando. Il servizio di intelligence ucraino, la Sbu, ha detto di aver trovato e disattivato due telecamere robotiche di sorveglianza online che, a quanto pare, sarebbero state hackerate dalla Russia per spiare le difese di Kyjiv e individuare gli obiettivi.
«Non è chiaro per quanto tempo la Russia potrà continuare a portare avanti questi attacchi su larga scala», scrive la Bbc. «L’analisi condotta dai media ucraini suggerisce che solo l’attacco del 29 dicembre è costato 1,273 miliardi di dollari, mentre l’attacco del 2 gennaio è costato altri seicentoventi milioni di dollari».
Un’analisi pubblicata ieri su Le Monde riporta alcuni dati sulle scorte missilistiche della Russia: «Alcuni funzionari ucraini che la Russia ha ancora nelle sue scorte circa mille missili balistici o cruise, ed è in grado di produrne circa altri cento al mese del tipo Kalibr e Kh-101».
L’Ucraina si sta preparando per contenere questa nuova escalation. È chiaro però che senza il contributo degli alleati europei e americani, Kyjiv non può continuare a difendersi come dovrebbe.