Rieducazione putinianaChe cosa ha detto Lotus, il nuovo capo della Wagner normalizzata

Anton Elizarov è il nuovo comandante della milizia d’assalto russa e ha parlato dell’addestramento in Bielorussia, delle nuove reclute non più avanzi di galera e dei fronti sui quali le truppe saranno dislocate

Doveva essere finita per la brigata Wagner. Il fatto è che la Russia ne ha bisogno, e dopo la morte di Evgenji Prigozhin, durante il clamoroso tentativo di marcia su Mosca la Guardia Nazionale russa ha cercato di salvare il salvabile.  Della Wagner si è sentito parlare poco ultimamente. Ma i combattenti hanno sempre continuato il durissimo addestramento. Nel suo discorso video captato dai servizi segreti britannici, il nuovo leader Anton Elizarov, detto Lotus, ha spiegato le ragioni di una rinascita e comunicato ufficialmente che ad affiancarlo ci sarà Pavel Prigozhin, figlio di Evgenji, icona indiscussa.

Adesso la missione è tornare a combattere in Ucraina: a pianificare il ritorno sul campo sarebbero stati proprio i due uomini al comando. Torneranno nelle trincee dove Wagner è stata decisiva, come a Soledar e Bakhmut.  Quello che è avvenuto dopo, ossia i contrasti tra il leader e il ministero della Difesa guidato da Sergej Shoigu, le minacce di ritirarsi dalle trincee e la “riconquista” di Mosca a giugno, ha di fatto estromesso la Wagner dalla scena.

La tremenda vendetta del Cremlino si è consumata ad agosto, con Evgenji Prigozhin deceduto a seguito di un incidente aereo ancora oggi poco chiaro. Il presidente russo Putin ha sempre negato ogni coinvolgimento, arrivando anche a inventare fantasiose indagini su granate esplose per gioco a bordo del velivolo sul quale viaggiava il comandante della Wagner.

Nel suo discorso, Lotus ha rimarcato di aver preparato la compagnia per un rientro in Ucraina. Perché i combattenti sono stati addestrati in Bielorussia, alla presenza anche del giovin Prigozhin. Sarebbero poi stati reclutati nuovi miliziani ma questa volta evitando di andare a pescare nelle patrie galere. Ma la selezione ha riguardato anche i combattenti che subito dopo il tradimento di giugno avevano improvvisamente cambiato casacca per passare sotto la protezione del ministero della Difesa.

Tuttavia la sintesi di questa nuova fase della Wagner è tutta nel nuovo sbandierato inquadramento della compagnia, che pur conservando qualche residuo spazio di autonomia, oggi è organica alla Guardia nazionale russa.

Quali saranno le missioni prossime delle squadre Wagner rimane segreto, però è immaginabile che non combatteranno soltanto sui fronti ucraini ma, come è sempre successo, in qualsiasi altro posto in cui sia necessario tutelare gli interessi russi, Africa compresa. È infatti di pochi giorni fa la notizia di un soldato russo catturato dall’intelligence ucraina proprio in Sudan. Il militare ha affermato di appartenere alla PMC Wagner e di essere arrivato in Sudan dalla Repubblica Centrafricana, dove i mercenari del gruppo russo hanno una sede e sono impegnati a insidiare il governo locale.

Il fenomeno è stato affrontato qualche tempo fa anche dal presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy, che ha incontrato il capo dell’esercito sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, all’aeroporto irlandese di Shannon. Avrebbero discusso delle sfide comuni alla sicurezza, quindi proprio delle attività dei gruppi armati illegali finanziati dalla Russia. Non resta che attendere per capire se il vendicativo Putin farà espiare ancora il tradimento alla brigata o se si sente abbastanza sicuro di averla normalizzata.

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